Costi di terminazione, è duello tra H3G e Vodafone

di Andrea Trapani

3 Italia e Vodafone duellano sui costi di terminazioni e la loro riduzione presentata dall’Ag.Com. nei giorni scorsi. Botta e risposta tra i due gestori. Ad iniziare è stato il gestore inglese che ha manifestato la propria soddisfazione all’autorità garante per quanto previsto nei prossimi anni, ma la risposta da Trezzano non si è fatta attendere.

3 Italia ringrazia l’amministratore delegato di Vodafone, Paolo Bertoluzzo, per aver reso ancora più chiare ed evidenti le ragioni che inducono un operatore che in Europa ha 252 milioni di clienti ad esprimere un giudizio positivo sulle recenti decisioni dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per il taglio graduale delle tariffe di terminazione e il riassetto delle frequenze“, questo l’incipit della nota che H3G ha distribuito nella serata di ieri.

La risposta piccata da Trezzano tocca anche un passaggio importante sulla posizione dominante di mercato occupata da Vodafone Italia nel panorama nazionale: “E’ evidente, infatti che il diritto “ad avere certezze sugli investimenti” possa andare solo ad appannaggio degli operatori dominanti, e non degli operatori nuovi entranti che hanno pagato quasi 830 milioni di euro, sul presupposto di averne l’utilizzo per 20 anni, un pacchetto di frequenze, trovandosi oggi a competere con chi quel pacchetto lo sta ricevendo gratuitamente.

Polemica a 360 gradi da cui Vodafone Italia certo non si è sottratta.

Le regole non possono supplire al bisogno di competere sul mercato“, è quanto affermato da Vodafone Italia per bocca del suo Amministratore Delegato, Paolo Bertoluzzo, che fa chiudere il comunicato di H3G in questo modo: “Nello stesso modo in cui il Codice della Strada non può supplire al desiderio di chi guida un autotreno di occupare perennemente la corsia di sorpasso. Eliminare dal mercato il soggetto che più di altri ha fatto innovazione nelle tlc mobili in Italia negli ultimi 5 anni lungi “dallo sviluppare l’industria e far crescere sempre più i servizi offerti”, raggiunge il risultato di impoverire il mercato stesso. Quanto questo sia positivo per i consumatori si può facilmente intuire.”

Botta e risposta, la parola ora all’Ag.Com. Ovviamente Commissione Europea, permettendo. La bagarre ormai è aperta e la riduzione dei costi di interconnessione ha aperto il vaso di Pandora della concorrenza nella telefonia mobile italiana.

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