3 contro il caro-roaming?

di Carlo Ghio

Il Gruppo 3 condivide le preoccupazioni dell’Unione Europea sulle tariffe di roaming internazionale
Il prezzo delle telefonate in roaming non dovrebbe superare i 25 €cent/minuto

Il Gruppo 3, leader mondiale dell’UMTS, ha annunciato oggi il proprio supporto all’iniziativa dell’ERG (European Regulators Group), volta ad introdurre una regolamentazione sulle tariffe del roaming internazionale all’interno dell’Unione Europea.

Il Gruppo 3 condivide l’opinione del Commissario Europeo Reding, secondo cui i prezzi delle telefonate in roaming internazionale per i consumatori sono troppo alti. Il Gruppo 3 ritiene che i prezzi al dettaglio del roaming internazionale siano elevati a causa dei prezzi eccessivi ed ingiustificati praticati sul mercato all’ingrosso. Gli operatori incumbent continuano ad applicare prezzi all’ingrosso elevati, costringendo gli operatori concorrenti ad applicare prezzi al dettaglio più alti.

Il Gruppo 3, sin dal lancio europeo del marchio 3 nel 2003, si è distinto per l’applicazione ai consumatori che viaggiano in Europa di un prezzo di roaming più equo.

Dalla metà del 2005, il Gruppo 3 ha offerto all’ingrosso una tariffa di roaming internazionale di 0,25 €/min agli operatori mobili europei, sulla base di accordi di reciprocità. Tutti gli operatori cui è stato proposto l’accordo, ad eccezione di due, hanno accettato. Alla luce di tutto ciò, le riduzioni di prezzo annunciate da parte di altri operatori mobili sono ancora lontane dal rappresentare un’offerta equa per i consumatori.

Christian Salbaing, Managing Director Europe Telecommunications del Gruppo 3, ha commentato: “I clienti 3 possono effettuare chiamate in roaming internazionale in oltre 150 Paesi, sia sulla rete di terza generazione del Gruppo 3, sia su quella GSM. Quando non sono sotto copertura diretta della rete 3, però, i clienti devono pagare i prezzi ingiustificati imposti al Gruppo 3 dagli altri operatori per l’uso della rete. Crediamo che l’industria delle telecomunicazioni debba farsi carico delle preoccupazioni espresse dall’Unione Europea e dai consumatori, tagliando drasticamente i prezzi all’ingrosso per il traffico in roaming internazionale. La riduzione delle tariffe all’ingrosso porterà ad una maggiore concorrenza e dunque ad avere prezzi al dettaglio minori. Siamo convinti che i tagli dei prezzi debbano essere applicati anche alle tariffe dei servizi dati“.

Il Gruppo 3 preferirebbe una maggior concorrenza sul mercato all’ingrosso del roaming internazionale, senza necessità di interventi regolatori dell’Unione Europea. La mancanza di tagli spontanei alle tariffe di roaming internazionale da parte degli operatori rende però necessario, come auspicato dall’ERG, un intervento regolamentare sulle tariffe all’ingrosso. Il Gruppo 3 ritiene che l’imposizione di un prezzo massimo all’ingrosso di 25 €cent/min per le chiamate in roaming si tradurrebbe in tempi brevi in una significativa riduzione dei prezzi per i consumatori finali.

Non siamo soliti commentare i comunicati stampa, di norma riguardanti servizi offerti dal gestore 3, che riteniamo leciti e legittimi nel presentare le proprie novità sotto un’ottica commerciale.
Nel caso di questo secondo comunicato di oggi, però, ci sentiamo in dovere di dire la nostra, essendo l’argomento assai d’attualità ed affrontato in primis dal nostro sito “cugino” PrePaidGSM.net che ha stabilito già da tempo contatti con il Commissario Europeo Viviane Reding.

Ci fa francamente sorridere quanto viene affermato dall’ufficio stampa di H3G Italia. Anzitutto ci tocca correggere il loro ‘Managing Director Europe Telecommunications’ affermando che 3 Italia offre accordi di roaming in 120 Paesi, dei quali solo 66 offrono roaming in uscita anche ai clienti prepagati (che sono la grande maggioranza). Ma sono altri i freddi numeri sui quali riteniamo sia doveroso soffermarsi. 3 Italia afferma che il vero problema per il roaming sono gli eccessivi costi all’ingrosso richiesti dagli operatori incumbent. Ebbene in Italia è proprio H3G a richiedere il più alto costo di terminazione, pari a quasi 19 centesimi di euro al minuto (IVA esclusa), ai quali andrebbero poi aggiunti i costi di roaming.

H3G afferma poi di aver proposto un prezzo “politico” di 25 centesimi di euro al minuto e che solo 2 gestori stranieri abbiano rifiutato questa offerta. Quindi per 2 operatori (su 120) H3G ha deciso di passare da 0.25 cent/min per le chiamate in ricezione in Zona 1 (la più frequente) a 0.95 cent/min? Non ci pare che il quarto gestore italiano abbia brillato nel buon esempio in ambito di costi di roaming internazionale applicati ai propri clienti. Ricordiamo che attualmente H3G è il gestore in Italia che offre il minor numero di accordi di roaming, il peggior servizio e spesso i più alti costi per i propri clienti.

Anche noi ci sentiano di appoggiare pienamente le richieste del Commissario Europeo, ma i gestori italiani non sembrano al momento essere della stessa idea, tranne H3G che a parole sembrerebbe pensarla come noi, ma nei fatti ha per ora solamente aumentato i costi di roaming (anche del 400%) e non offre (unico in Italia) alcuna offerta scontata per questa tipologia di chiamata. Speriamo che ai proclami, per una volta, seguano fatti concreti.

Na notare, sempre in tema, anche l’intervento del nostro AndreA sul suo blog.

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