ma quante belle cazzate, er Biscottaro nordico.
Sarebbe opportuno che scriveste al Corriere della Sera, a spiegare qual è la REALE situazione di 3 Italia
Se il 2009 stato scandito dalla forte riduzione dei costi e dalla fine del sussidi sui terminali, per 3 Italia il 2010 s’annuncia come l’anno del primo margine operativo (ebit) con il segno positivo.
«L’andamento fra gennaio e marzo mostra che stiamo tenendo il passo che ci siamo imposti, e anche più», sottolinea Vincenzo Novari, che delle società italiana di telecomunicazioni che fa capo al gruppo cinese Hutchison Whampoa è l’amministratore delegato fin dalla fondazione.
L’annus horribilis di tutto il settore può dirsi definitivamente alle spalle?
«Per noi il 2009 non è stato negativo. Ci è servito a ridefinire le strategie: ridurre i costi e azzerare i sussidi ci ha permesso di recuperare 350 milioni di euro, dimezzando così le perdite registrate nel 2008. Ma il dato più confortante viene dai ricavi organici, che sono cresciuti dell’1,5-2%. Vale a dire circa 20 milioni di euro in più rispetto al 2008».
Meno comunicazioni vocali e più dati digitali?
«Siamo di fronte a un’autentica esplosione di internet mobile, cioè il mercato su cui 3 Italia ha puntato sin dall’inizio. L’anno scorso l’incremento del traffico dati è stato per noi del 180%, che ha consentito di bilanciare ampiamente la contrazione del traffico voce».
Proprio ieri comScore ha reso noto che fra i grandi paesi europei l’Italia è quello con più smartphone in circolazione: circa 15 milioni. In Francia, per esempio, ce ne sono meno della metà. Ma in compenso crescono a ritmo doppio di quello italiano. Cosa ne deduce?
«Lo abbiamo già visto con il gsm: gli italiani sono subito corsi a comprare i telefonini. E anche con quelli di terza generazione, su reti umts, è stato lo stesso. Siamo partiti prima ed è per questo che poi il tasso di crescita tende a diminuire».
Significa che gli italiani usano internet mobile più di altri?
«Tutto dipende da che cosa ci fanno con quei 15 milioni di smartphone. Secondo le nostre stime, quelli che usano davvero internet mobile sono circa 5 milioni».
E di questi, quanti sono con 3 Italia?
«Nel complesso, la nostra quota di mercato nelle telecomunicazioni mobili è di circa il 10%. Sul mercato dei servizi internet mobile le nostre stime ci collocano attorno al 30%. E all’interno di questo mercato solo il 15% è per noi rappresentato da carte prepagate, mentre il 45% è fatto di abbonamenti, che rappresentano il vero mercato della banda larga».
Insomma, siete grandi come Tim o Vodafone?
«Più o meno».
L’anno scorso 3 Italia ha lanciato quello che ha definito «socialfonino»: uno smartphone con integrato l’accesso a social network come Facebook o Twitter. A differenza di altri operatori avete però puntato su terminali a prezzi contenuti, molto inferiori a quelli di gamma alta. Una strategia confermata anche quest’anno?
«Pensiamo che gli smartphone con accesso a servizi di social networking non debbano essere riservati alle fasce di pubblico più abbienti ma alla portata di tutti. Del resto, i principali produttori si stanno orientando a mettere in commercio smart phone a prezzi inferiori agli attuali. Noi quest’anno intendiamo uscire con prodotti di grandi marche sotto i 100 euro».
Corriere della sera 01/04/10
1 solo commento:
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per l'assurda gestione delle rimodulazioni che stanno colpendo tutti i piani consumer e come se non bastasse, per l'estensione "retroattiva" delle clausule ai clienti business con piani azienda attivi da tempo
Originariamente Scritto da FabiO.Originariamente Scritto da Amministrazione
Ultima modifica di FabiO.; 04/04/2010 alle 09:16
ma quante belle cazzate, er Biscottaro nordico.
Sarebbe opportuno che scriveste al Corriere della Sera, a spiegare qual è la REALE situazione di 3 Italia
Il ritorno...
rimodulazioni, clausole vessatorie, connessione internet tutt'altro che a banda larga.
Molte cose che non sono di certo positive
Il ritorno...
forse non mi sono spiegato, tu da dirigente d'azienda, in un'intervista pubblica parleresti delle cose positive (suffragate da dati pubblici d'esercizio) o delle cose negative?
Con questo mica lo giustifico, io personalmente penso che l'errore più grosso sia stato buttare tutti quei soldi nella tvdigitale, il flop più grande della telefonia dopo le aste UMTS (lato aziende). Soldi tolti all'ampliamento della copertura, nella cura e fidelizzazione del cliente etc.
Credo che qui ogni cliente 3 avrebbe da dire qualcosa sulle conseguenze di quei 350 milioni di euro di risparmio su rete e personale dedicato al cliente, outsourcing incondizionato, finanziamento dei terminali etc.
Ma alla fine se si continua ad essere clienti 3, nonostante tutte queste negatività o si è pazzi o si trova ancora convenienza....
Ultima modifica di FabiO.; 04/04/2010 alle 21:49