Nuove frequenze per H3G e l’UMTS: al via la ristrutturazione dei 900 Mhz. Asta per il 3G di Ipse

di Andrea Trapani

La notizia viene direttamente dall’AG.COM. che nei giorni scorsi ha approvato il cosiddetto refarming delle locazioni GSM con una delibera in cui si è deciso il riassetto delle frequenze utilizzate per i servizi di telefonia mobile, che consentirà di utilizzare le bande a 900 MHz, -attualmente utilizzate per il solo servizio GSM – anche per i servizi di terza generazione come quello offerto da 3 Italia.

L’obiettivo dell’autorità garante è quello di guardare al futuro e “di promuovere la razionalizzazione della banda e il suo uso efficiente e consentire l’accesso alle frequenze disponibili o che si renderanno disponibili nelle dette bande da parte dei soggetti interessati”.

Tutto questo dopo l’intervento della Comunità Europea al riguardo che aveva dato linee comuni di comportamento a tutti gli stati membri.

Il riassetto dovrebbe così consentire un utilizzo più efficiente delle frequenze. Inoltre ciascun gestore GSM esistente potrà ottenere – su richiesta da presentare al Ministero dello sviluppo economico entro tre mesi dall’entrata in vigore del provvedimento –  l’assegnazione di un numero intero di blocchi da 5 MHz utilizzabili su base nazionale, possibilmente contigui, fino a raggiungere la dotazione massima prevista dalla delibera n. 286/02/CONS di 25 MHz nazionali lordi complessivi tra 900 e 1800 MHz, e di cui non oltre 10 MHz a 900 MHz.

I costi per l’attuazione del piano di riorganizzazione della banda a 900 MHz sono a carico degli operatori interessati, e non è prevista alcuna forma di compensazione. Una manovra che sicuramente a Trezzano sul Naviglio sarà guardata a vista considerando lo sviluppo ancora in essere della copertura 3G da parte del gestore guidato da Vincenzo Novari. Infine si è parlato anche di Ipse e delle sue frequenze libere dopo la mancata partenza del gestore: si è deciso che i canali verranno attribuiti mediante un’asta alla quale potranno partecipare sia “gli operatori esistenti interessati a sviluppare la propria offerta di servizi a larga banda, sia operatori nuovi entranti interessati all’ingresso nel mercato dei servizi di telefonia mobile”.

Nuovi operatori all’orizzonte e solo un rafforzamento delle frequenze per i 4 “grandi” del nostro mercato? Nei prossimi mesi la risposta.

[via Kye4Biz]

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