Dal 1° febbraio arriva il blocco per gli SMS a valore aggiunto

di Andrea Trapani

Mentre le numerazioni 899 restano “aperte” per i clienti mobili (è necessario fare richiesta esplicita di disabilitazione al proprio gestore, ndr), analogamente sta per arrivare la stessa possibilità di blocco per i numeri a valore aggiunto raggiungibili attravverso la messaggistica dal proprio cellulare.

Si ricorda a tutti infatti che, sempre in base alla delibera Agcom 26/08/CIR come integrata dalla delibera 34/09/CIR, gli utenti potranno richiedere dal prossimo 1° febbraio al proprio gestore telefonico la prestazione di blocco delle comunicazioni realizzate tramite SMS/MMS e trasmissione dati, relative a servizi a sovrapprezzo offerti su decade 4.

Tutto questo mentre la diatriba tra compagnie telefoniche ed Autorità è stata aspra.

La normativa, chiedevano i gestori, avrebbe dovuto attendere il prossimo 1° luglio per entrare in vigore. Alla fine è arrivata invece una soluzione quasi salomonica con la data in ritardo di un trimestre rispetto alla prima presa di intenti.

Al riguardo scrive AgCom: “E’ opportuno che nella valutazione della questione in tutte le sue implicazioni si tengano presenti le motivazioni di fondo che hanno indotto l’Autorità a riformare con il nuovo Piano di numerazione la disciplina delle numerazioni in decade “4”. Tali motivazioni vanno fatte risalire, in buona sostanza, alla Delibera n. 34/09/CIR 4 necessità di porre fine ad una situazione di innegabile vantaggio competitivo
goduto dagli operatori dotati di rete, che disponevano di una risorsa pubblica, gestita in modo pressoché autonomo ed a titolo gratuito, nei confronti degli altri operatori dei servizi di comunicazione elettronica. Nello stabilire la nuova disciplina, tramite la pubblicazione in G.U. della delibera n. 26/08/CIR il 24 luglio 2008, già era stato previsto un tempo congruo (circa un anno) per l’adeguamento, a fronte del quale gli operatori di rete, tuttavia, non hanno mostrato di mettere in atto le iniziative necessarie con la dovuta solerzia. Di ciò fornisce palese prova la circostanza che le attività per concordare gli standard di interconnessione, di fatto, hanno avuto inizio solo nei primi mesi del 2009 e si sono concluse il 30 giugno 2009, nel giro di pochi mesi quindi, a dimostrazione che il transitorio previsto era già da considerasi adeguato.

E’ altresì da notare che, nel definire il calendario di attuazione nell’ambito del procedimento che ha portato alle disposizioni recate dalla delibera n. 26/08/CIR, si era, tra l’altro, considerato che analogo passaggio da numerazione interna di rete a numerazione pubblica era stato attuato in altri Paesi senza definire specifiche tecniche ad hoc e senza conseguenti lunghi tempi di attuazione; in tale ottica, infatti, la delibera n. 26/08/CIR non prevedeva la definizione di un’interfaccia standard. Tale eventualità è stata prevista in consultazione a seguito delle richieste degli operatori ed in quanto ritenuta necessaria da questi ultimi; ci si attende pertanto che non possano ingenerarsi ulteriori richieste di dilazioni dei termini motivate da una mancata previsione in proposito.”

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