Beni in garanzia, la sentenza della Corte di Giustizia europea: Adiconsum promuove le segnalazioni

di Eros Bartolomeo

Importante sentenza della Corte di Giustizia europea in materia di beni di consumo: in caso di prodotto difettoso, “le spese per la sua rimozione, onde consentirne la riparazione o la sostituzione, sono a carico del venditore” ha stabilito la scorsa settimana.

In pratica ha precisato che anche se il venditore non è colpevole del problema, consegnando un bene non conforme, questi non ha correttamente eseguito l’obbligo che aveva assunto in forza del contratto di vendita e deve quindi farsi carico delle conseguenze. Da parte sua il consumatore prosegue la sentenza “ha, invece, pagato il prezzo di vendita, fiducioso nella conformità del bene consegnato.

Pertanto, in una situazione in cui nessuna delle due parti contrattuali ha agito colpevolmente, è legittimo porre a carico del venditore le spese di rimozione del bene non conforme e di installazione del bene sostitutivo, dal momento che tali spese supplementari sarebbero state evitate qualora il venditore avesse fin da subito eseguito correttamente i propri obblighi contrattuali”.

La sentenza della Corte di Giustizia Europea – dichiara Pietro Giordano, Segretario Generale Vicario Adiconsum – è una decisione importante che pone fine alla molteplicità dei diversi pareri su chi sia tenuto al pagamento delle spese per la rimozione del bene difettoso da riparare o da sostituire e della conseguente installazione e amplia, completandola, la normativa sulla garanzia legale sull’acquisto dei beni di consumo“.

La Sentenza precisa anche che il venditore è tenuto ad installare il bene sostitutivo o a sostenere almeno le spese necessarie all’installazione e che nel caso in cui tali spese fossero oltre il valore del bene, si può stabilire un risarcimento adeguato all’entità del danno.

Adiconsum – conclude Giordano – invita i consumatori a segnalare all’Associazione attraverso le proprie sedi territoriali i cui riferimenti sono sul sito www.adiconsum.it eventuali comportamenti scorretti da parte dei venditori“.

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