Roaming zero, salta l’accordo al Parlamento Europeo. Arriva lo stop ai dati fuori UE

di Redazione

Avevamo già parlato del roaming zero, ossia l’uniformare – sulla scia dell’Eurotariffa – tutto il territorio dei paesi membri all’Unione Europea per permettere di usare qualunque gestore comunitario senza gravare con i costi di roaming internazionale.

L’accordo raggiunto che andrà in votazione nel prossimo maggio è frutto di un compromesso che non è piaciuto al Gruppo S&D che aveva optato per una scelta che togliesse i costi attuali per la ricezione delle chiamate e l’uso di reti estere: i Socialisti e Democratici al Parlamento europeo si rammaricano che non sia stato raggiunto un accordo per l’abbattimento delle barriere artificiali tra i mercati nazionali e quelli di comunicazione mobile in roaming internazionale entro il 2014.

Il negoziatore S&D per il regolamento, il parlamentare europeo Robert Goebbels che aveva spinto per il roaming zero, si è lamentato della scelta sottolineando come “[..] questo dovrebbe essere l’ultimo regolamento sul roaming. Tale accordo porterà solo ad una soluzione temporanea sui costi dell’uso dei terminali mobili quando si viaggia nel territorio dell’Unione europea.


Volevamo includere aggiunge – in questo regolamento una netta dichiarazione che, se entro il 2016 i prezzi del roaming non fossero scesi ai livelli nazionali, allora la Commissione sarebbe stata obbligata a proporre una ulteriore legislazione per garantire che i prezzi del roaming e quelli nazionali fossero identici.”

Il vice-presidente S&D Marita Ulvskog invece è stata più cauta: “Apprezziamo il compromesso raggiunto tra le parti solo come misura temporanea ed intermedia. I prezzi caleranno vistosamente e gli europei che viaggeranno all’estero questa estate vedranno subito la differenza nel loro portafoglio. Durante i negoziati con gli altri gruppi politici abbiamo insistito sulla necessità di aumentare la trasparenza e l’informazione per i consumatori.

La protezione contro le bollette-shock, per difendere i consumatori da costi esorbitanti, continuerà fino a stabilizzarsi a 50 euro, a meno che il consumatore non scelga altrimenti e, a partire da gennaio 2013, sarà estesa ai consumatori che viaggiano in paesi fuori dall’Unione europea: gli europei riceveranno inoltre un messaggio dalla loro compagnia telefonica, con il quale verranno illustrate le cifre che pagheranno quando entrano in un paese.”

Dopo il voto, la proposta della commissione industria sul roaming sarà discussa dal Consiglio ed il voto alla plenaria del Parlamento europeo è previsto per maggio.

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