Caro roaming, i telefonini restano spenti: la miopia dei gestori europei

di Andrea Trapani

hutchison-whampoaSecondo una nuova indagine condotta su 28 000 cittadini dell’UE, il 94% degli europei che viaggia al di fuori del proprio paese fa un uso limitato di servizi come Facebook sul cellulare a causa dei costi del roaming.

La Commissione europea calcola che le società di telecomunicazioni si stanno lasciando sfuggire un mercato di circa 300 milioni di utenti a causa delle attuali politiche dei prezzi, con effetti negativi per altre imprese, come quelle che producono app.

Mentre si espande rapidamente l’uso del cellulare nel proprio paese, soprattutto per collegarsi alla rete, secondo i risultati dell’indagine a causa dei prezzi del roaming:

  • il 47% degli utenti non userebbe mai il cellulare per collegarsi a internet in un altro paese dell’UE;
  • solo 1 utente su 10 consulterebbe le e-mail come se fosse a casa;
  • più di un quarto degli utenti semplicemente spegne il cellulare quando viaggia all’interno dell’UE;
  • milioni di persone inviano SMS, invece di spendere per telefonare.

Rispetto a chi si sposta occasionalmente, è più probabile che proprio i viaggiatori più assidui, ossia la fetta più redditizia di questo potenziale mercato, disattivino il traffico dati del cellulare quando sono in roaming. La Commissione attribuisce questo fenomeno al fatto che i viaggiatori abituali sono meglio informati sui costi reali del traffico dati in roaming in Europa rispetto a coloro che viaggiano meno spesso.

Neelie Kroes, Vicepresidente della Commissione europea, ha dichiarato: “Queste cifre sono francamente impressionanti. È evidente che dobbiamo completare l’opera eliminando i costi del roaming. I consumatori riducono all’osso l’uso del cellulare, comportamento che non ha alcun senso nemmeno dal punto di vista delle compagnie telefoniche.”

“Non è soltanto un braccio di ferro tra vacanzieri e società di telecomunicazioni. Gravando milioni di imprese di costi supplementari e facendo perdere profitti alle società che producono app, il roaming non ha senso in un mercato unico, è una follia a livello economico.”

Mentre l’economia europea delle app è in piena espansione (IP/14/145), i costi del roaming sono un freno per questo nuovo settore. Sono particolarmente svantaggiate le applicazioni che riguardano le guide di viaggio, le mappe e le foto.
E i consumatori riducono l’uso del cellulare non soltanto quando sono all’estero: si pensi che anche nel suo stesso paese il 70% degli utenti che telefona in altri Stati dell’UE limita le chiamate a causa dei costi.

Telefonare nell’UE L’indagine commissionata dalla Commissione europea rivela che il 28% di coloro che viaggiano nell’UE spegne il telefono cellulare quando si reca in un altro paese. Soltanto l’8% dei viaggiatori chiama con il cellulare all’estero usandolo come se fosse a casa, mentre 3 utenti su 10 non usano mai il cellulare quando sono in viaggio in un altro paese.

Meglio un SMS che una telefonata Quando si trovano all’estero, le persone che inviano SMS sono un po’ più numerose di quelle che telefonano: 2 su 10 inviano SMS come se fossero nel loro paese. L’indagine denuncia che un quarto dei viaggiatori non invia mai SMS quando si reca in un altro paese dell’UE.

All’estero la connessione a internet dal cellulare viene disattivata Le cifre relative alla connessione a internet con il cellulare all’estero sono ancora più catastrofiche. Il 47% degli intervistati, cioè la maggioranza, non userebbe mai il cellulare per leggere le e-mail e andare su internet in un altro paese dell’UE; soltanto 1 utente su 10 consulterebbe le e-mail come se fosse nel suo paese e soltanto 1 su 20 utilizzerebbe i media sociali come se fosse a casa.

Inoltre, rispetto ai viaggiatori occasionali (16%), è più probabile che proprio i viaggiatori abituali (33%) disattivino il traffico dati del cellulare quando sono in roaming. L’indagine giustifica questo divario così ampio con il fatto che i viaggiatori più assidui sono meglio informati sui costi reali del traffico dati in roaming in Europa rispetto a coloro che viaggiano meno spesso.

Eppure, grazie ai regolamenti in vigore in materia di roaming e a prezzi più bassi, in tutta l’UE abbiamo assistito, a partire dal 2008, a un incremento sorprendente dell’uso del traffico dati in roaming pari al 1 500%. Tenendo conto del fatto che anche nei paesi di origine si assiste a una crescita della diffusione e dell’uso dei servizi di traffico dati, preoccupa il fatto che molti utenti riducano l’uso di tali servizi, il che dimostra che si sta sprecando un’opportunità di crescita per l’emergente economia delle app e per gli operatori di telefonia mobile.

Servizi di telecomunicazione nell’UE accessibili a tutti La proposta legislativa della Commissione per un Continente connesso (MEMO/13/779) chiede ai legislatori dell’Unione europea (Parlamento europeo e Consiglio) di realizzare un mercato unico della telefonia e della navigazione su internet. L’obiettivo è escogitare una combinazione di incentivi di mercato e di obblighi normativi che induca gli operatori della telefonia mobile a estendere le offerte e i piani tariffari nazionali per permettere ai loro clienti, entro il 2016, di utilizzare il cellulare o lo smartphone in tutti i paesi dell’UE alle tariffe nazionali (“parla ovunque come a casa”). La normativa adottata nel 2012 prevede che i clienti abbiano anche diritto, a partire da luglio 2014, ad abbandonare il loro operatore nazionale quando vanno all’estero per passare o a un operatore del paese visitato che offre servizi di roaming meno costosi, o a un fornitore di roaming concorrente del paese di origine, senza cambiare la scheda SIM.

L’obiettivo è creare un vero spazio europeo delle telecomunicazioni riducendo, per poi eliminare del tutto, le differenze tra le tariffe applicate alle chiamate nazionali, in roaming o intra-UE.

da http://europa.eu/rapid/press-release_IP-14-152_it.htm

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