Negozi multibrand, l’impegno a rimuovere le clausole. Più facile vendere sim nuovo gestore

di Redazione

La sede dell'Antitrust Il bollettino Antitrust è quello della scorsa settimana, l’argomento quello che la (fu) Bip Mobile aveva sollevato contro i competitor rispetto alle possibilità di vendita, per un nuovo entrante, presso i negozi dei cosiddetti dealer multibrand.

L’istruttoria è, infatti,  andata avanti perché gli impegni richiesti ai gestori potrebbero contribuire ad aprire il mercato nel caso dell’entrata di un nuovo operatore mobile.

L’oggetto iniziale, infatti, era sull’“eventuale intesa restrittiva della concorrenza finalizzata a escludere dal mercato l’operatore mobile virtuale Bip Mobile”. Accusati erano i tre più grandi operatore di rete – Wind, Tim e Vodafone – che aveva proposto alla propria rete di vendita di “disdire gli accordi commerciali in essere qualora si fossero sottoscritti accordi di distribuzione con il nuovo operatore o si fossero mantenute le relazioni commerciali avviate”.

Per evitare nuove situazioni del genere – ed evitare eventuali sanzioni –  Wind ha proposto di cambiare il testo della clausola degli accordi integrativi dei contratti di distribuzione sottoscritti con i dealer più performanti.
La nota sarà modificata in modo da circoscriverne la portata solamente ai casi in cui i dealer interessati “inizino a commercializzare prodotti o servizi dei concorrenti dotati di una quota di mercato nella spesa finale per telefonia mobile superiore rispetto a quella di Wind.”

Analogo l’impegno di Telecom Italia che ha dichiarato di “astenersi dall’inserire clausole che le attribuiscano la facoltà di risolvere accordi che prevedano incentivazioni aggiuntive ai dealer collegate al raggiungimento di un determinato numero di attivazioni di Sim, nel caso specifico in cui il dealer multibrand inizi la commercializzazione di prodotti e/o servizi di operatori di telefonia mobile concorrenti ulteriori rispetto a quelli già commercializzati al momento della sottoscrizione dell’accordo contenente l’incentivazione aggiuntiva“.

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