Addetti Call Center e fine delle retention: problema occupazione in Calabria

di Valerio Longhi

Nuovi problemi per i lavoratori dei vari centri servizi. Stavolta la segnalazione arriva dalla Calabria, il quotidiano online “CatanzaroInforma” segnala la situazione dovuta all’interruzione delle pratiche di retention per alcuni call center dedicati. 

Regione CalabriaSono circa 400 persone a rischio dopo la decisione del Consiglio di Stato che ha annullato la sospensiva del Tar del Lazio che aveva a sua volta dichiarato illegittima la delibera dell’Agcom sulla portabilità del numero del telefono cellulare.

Il risultato di tutto ciò si ripercuote sulle scelte degli operatori telefonici che hanno maggiori difficoltà nell’effettuare offerte specifiche nel tentativo di trattenere il cliente, attività che vengono spesso svolte utilizzando call center esterni come nel caso degli operatori della calabrese Abramo Customer Care.

I rappresentanti dell’azienda che con 3mila dipendenti nelle province di Catanzaro, Crotone e Montalto (CS) gestisce diversi call center, tra cui le attività per conto di Tim legate alla portabilità del numero, hanno dichiarato al giornale online che se non ci dovessero essere novità da parte di AgCom nei prossimi giorni saranno costretti a lasciare a casa 400 persone.

Al fine di scongiurare questa ipotesi le organizzazioni sindacali stanno esercitando il massimo della pressione politica su Telecom Italia anche per evitare che il problema occupazionale possa divenire un problema ingestibile con conseguenti gravi tensioni sociali.
Ma oltre al problema relativo alle retention sono a rischio altre lavorazioni effettuate per conto di Enel e di 3 Italia.

H3G – si legge nell’articolo – vorrebbe assegnare le proprie lavorazioni ad altre aziende diverse da Abramo C.C. sulla base di offerte economiche effettuate al massimo ribasso. Ribasso tale, ad avviso delle locali organizzazioni sindacali, che non consentirà il corretto pagamento degli stipendi per così come previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro e che prelude, pertanto, lo spostamento delle attività fuori dal territorio nazionale o l’attivazione di contratti di lavorazione in difformità da quanto previsto dalla legislazione vigente. In merito all’offerta fatta da altra azienda ad H3G forte è la preoccupazione di SLC, FISTel, UILCOM e UGLTLC che fondi regionali o comunitari siano stati utilizzati per abbassare il costo del lavoro e non per strutturare l’azienda violando di fatto le normative comunitarie e rompendo il fragile equilibrio di mercato vigente in questo settore.

E’ da registrare su tale vertenza il pieno sostegno del Governo regionale della Calabria che sollecitato dalle Organizzazioni Sindacali si sta facendo interprete presso gli uffici competenti delle legittime rimostranze dei tanti Lavoratori calabresi della Abramo Customer Care.
Dal canto suo l’azienda Abramo ha inteso assumere l’impegno di non procedere, al momento, al licenziamento di nessun lavoratore.

Concludiamo con il nostro augurio ai lavoratori interessati alla ristrutturazione con la speranza che i posti di lavoro restino inalterati. Sicuramente, dall’altra parte, segnaliamo ancora la fine della pratica delle retention: al di là degli aspetti occupazionali, i vantaggi per i consumatori di telefonia mobile dovrebbero riflettersi sulle offerte finali e non, come è accaduto per anni, solo con offerte “ad hoc” che a lungo ha frenato la concorrenza dei gestori con minori quote di mercato.

| via CatanzaroInforma – Abramo Customer Care, impegno per evitare licenziamenti addetti call center

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