Dopo anni di forte calo, la filiera TLC ha registrato nel 2015 una stabilizzazione dei ricavi

di Andrea Trapani

Presentato il VII Rapporto Asstel sulla filiera delle Tlc nel 2015 in Italia.

La crescita registrata nel 2015 dagli investimenti degli operatori telefonici di rete fissa e mobile, + 9,0% sul 2014, pari a 21% dei ricavi, per un totale di 6,6 miliardi di euro ha consentito di accelerare nel Paese il processo di infrastrutturazione digitale e di accorciare le distanze in termini di copertura della banda ultralarga con il resto d’Europa. La stabilizzazione dei ricavi, dopo anni di forte discesa e la tenuta dell’occupazione completano il quadro sintetico del settore offerto dal VII Rapporto sulla filiera delle Tlc nel 2015. Elaborato dagli Osservatori Digital Innovation della School of Management del Politecnico di Milano sulla base delle indicazioni delle Parti Sociali e dei dati forniti dalle imprese associate ad Asstel, il Rapporto, che costituisce un elemento di valore nell’ambito del CCNL TLC, è stato diffuso questa mattina a Roma dal Presidente di Asstel Dina Ravera insieme ai Segretari Generali di Slc-Cgil, Massimo Cestaro, Fistel-Cisl, Vito Vitale, Uilcom-Uil, Salvatore Ugliarolo.

Dopo anni di forte calo, la filiera TLC ha registrato nel 2015 una stabilizzazione dei ricavi, passati dal -5% del 2014 a +1%, a cui si è affiancato un grande sforzo di investimenti da parte degli Operatori nello sviluppo della banda ultralarga che ha raggiunto il valore più alto dal 2008 afferma il Presidente di Asstel Dina RaveraFra i fattori principali che stanno concorrendo a produrre questo nuovo scenario, gioca un ruolo importante la crescente attenzione del Governo sul tema, che ha condotto anche all’introduzione di misure per la semplificazione normativa per la posa in opera della fibra ottica, che gli Operatori attendevano da tempo.  A riprova che un quadro di certezze normative è essenziale per stimolare gli investimenti. Altrettanto peso sul quadro che emerge dal Rapporto hanno le dinamiche interne al settore, da sempre caratterizzato da elevati livelli di concorrenza tra le imprese. Un ruolo parimenti importante è giocato dal sistema di Relazioni Industriali tradizionalmente evoluto e partecipativo ma che deve orientarsi sempre più al raggiungimento di maggiori livelli di produttività, competitività, efficienza e qualità dell’intera filiera spostando in avanti la frontiera delle relazioni Industriali stesse”.

Nonostante rimangano ancora molte le criticità determinate dal trend fortemente negativo degli ultimi sette anni (dal 2008 al 2015) che hanno fatto perdere alla filiera quasi 11 miliardi di euro di ricavi, pari al 20% del valore iniziale, le Tlc si confermano protagoniste del processo di crescita e innovazione dell’economia italianadichiarano congiuntamente il Presidente di Asstel Dina Ravera e i Segretari Generali di Slc-Cgil, Massimo Cestaro, Fistel-Cisl, Vito Vitale, Uilcom-Uil, Salvatore UgliaroloMa attenzione, i risultati raggiunti nel 2015 devono essere intesi come l’inizio di un percorso di nuove opportunità per l’intero Settore e, dunque, per il Paese. Per questo è fondamentale che si completi al più presto la semplificazione del quadro normativo a favore dello sviluppo delle reti fisse e mobili. Vanno risolti, in particolare, i nodi che imbrigliano la rete mobile, emanando le tanto attese “Linee Guide per la rilevazione delle emissioni elettromagnetiche” e uniformando i limiti agli standard europei. Allo stesso tempo vanno messe in atto politiche attive per il lavoro che mirino all’aggiornamento delle competenze esistenti nel settore e all’inserimento di giovani, politiche di sviluppo per il comparto dei call center al fine di accrescere il valore aggiunto di queste attività e sostenere l’occupazione. Il quadro che delinea il Rapporto evidenzia la strategicità di perseguire gli obiettivi del Piano Industria 4.0 che è volto a dotare il Paese di un piano per la trasformazione digitale delle imprese italiane, cosi come la filiera delle Telecomunicazioni sollecitava da tempo.
E’ cruciale, infatti che al grande sforzo di investimenti sulle infrastrutture a banda ultralarga fissa e mobile da parte degli Operatori, corrisponda un altrettanto significativo incremento della domanda, che porti l’Italia sui livelli di utilizzo della rete paragonabili a quelli dei principali Paesi europei. In particolare, consideriamo centrali da una parte il tema degli stanziamenti per i percorsi di alternanza scuola-lavoro, come quelli per le riconversioni e le riqualificazioni professionali, indispensabili per produrre nuove competenze e figure professionali che siano in grado di interpretare al meglio il cambiamento. Dall’altra sono parimenti importanti le agevolazioni fiscali sul salario di produttività e l’accento sul valore della contrattazione aziendale. E’ questa la via giusta per sostenere le imprese che intraprendono processi di trasformazione digitale, con l’obiettivo di raggiungere maggiori livelli di produttività, competitività, efficienza e qualità”.

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