Schloter analizza il roaming internazionale e l’Eurotariffa in Svizzera

di Redazione

Un’intervista sul Handelszeitung, l’A.D. Swisscom Carsten Schloter dice la sua sul tema caldo del roaming internazionale spiegando perché, a suo avviso, non si potrà mai abolirne i costi nonostante progetti come quello dell’UE per i “costi zero”.

Un punto di vista che arriva da un paese non comunitario e da un’azienda molto forte, ma lo spunto è di tutto interesse. Infatti Schotler fa un esempio chiaro: “Se prendiamo l’intero costo di roaming, gli operatori  che hanno la migliore copertura e le reti più efficienti saranno svantaggiati rispetto ad altri. Un piccolo operatore potrebbe basare la propria attività offrendo prezzi imbattibili in tutta Europa e questo senza  fare alcun tipo di investimento“.

Interessante anche la riflessione, già presente sul nostro forum, sul perché la Svizzera abbia difficoltà ad entrare a far parte della tariffazione prevista dall’Eurotariffa: “Gli svizzeri consumano più minuti fuori dei nostri confini rispetto alle altre nazione, gli operatori svizzeri sono quindi debitori nei confronti di operatori esteri. Si sapeva già, ma vale la pena ripeterlo.”

Un piccolo appunto al riguardo, già nel 2007 il Parlamento elvetico non voleva lasciare la nazione fuori dai parametri comunitari che comunque riguardano già anche tre paesi esterni.

Quali soluzioni per la Svizzera?

Scholter risponde così: “Personalmente, non ho nulla contro di dover pagare un po’ di più per comunicare all’estero. Ma si deve rimanere entro i limiti della ragionevolezza. Ciò vale in particolare per internet mobile che porta ad avere fatture di diverse centinaia di franchi … invece di pagare per disporre di un numero di MB all’estero, sarebbe molto più logico che l’operatore estendesse anche all’estero le attuali tariffe giornaliere o settimanali in modo che il pacchetto sia valido in Europa alle stesse condizioni. Ad esempio, per un abbonamento di 2 GB a 59 .- CHF valido in Svizzera si potrebbe pagare un supplemento di 5 franchi al giorno o 20 franchi a settimana per estenderlo in UE… rispetto a quanto si paga oggi sarebbe quasi niente, ma con questo metodo di fatturazione faremmo sì che navigare all’estero costi più di due volte più costosi all’estero che in Svizzera“.

Sull’analisi dell’Eurotariffa però è più severo, notando come tra i gestori francesi solo SFR inserisca la Svizzera nei paesi con la tariffa europea (in Italia solo due su quattro, ossia Vodafone e Wind, praticano i prezzi comunitari nella nazione elvetica, ndr). Quel che emerge è una dicotomia: a livello politico il Parlamento di Berna sembra interessato a far sì che la Svizzera – come Liechtenstein, Norvegia ed Irlanda – entrino nella tariffazione agevolata bilaterale, mentre l’idea dei gestori – almeno di Swisscom – è quella dello status quo senza obbligo di reciprocità.

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