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Giovani e smartphone sempre più legati: telefonate con poco appeal, successo per internet

di Andrea Trapani

Alcatel One Touch IdolCellulari e internet fanno ormai parte della realtà quotidiana dei giovani: dallo studio JAMES 2014 della ZHAW (Università di Scienze applicate di Zurigo) emerge che il 97 per cento dei giovani utenti di cellulari in Svizzera possiede uno smartphone. I giovani si servono dell’internet mobile più per navigare che per telefonare e utilizzano il loro smartphone in forma multimediale.

Ma, nonostante le innumerevoli possibilità multimediali, durante il tempo libero i giovani si incontrano spesso con gli amici o a volte amano anche non fare niente.

Nel 2014 lo smartphone si è definitivamente affermato presso i giovani svizzeri: il 98 per cento possiede il proprio cellulare, di cui il 97 per cento è uno smartphone. Nel 2010 solo il 50 per cento dei giovani utenti di telefonia mobile disponeva di uno smartphone (2012: 79 per cento). Questi sono i dati emersi dall’ultimo studio JAMES che dal 2010 è già stato effettuato per la terza volta e quindi può rilevare per la prima volta delle tendenze in questo ambito. Su incarico di Swisscom, l’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW) intervista a cadenza biennale oltre 1’000 giovani tra i 12 e i 19 anni nelle tre principali regioni linguistiche della Svizzera riguardo alle loro abitudini di utilizzo dei media.

Navigare in mobilità anziché telefonare Con l’avvento dello smartphone, dal 2010 sono cambiate notevolmente anche le abitudini di utilizzo del cellulare. Con lo smartphone i giovani non telefonano soltanto bensì ascoltano musica, navigano in rete, scattano fotografie, leggono la posta elettronica o si divertono con videogiochi. «Dato che gli apparecchi mobili offrono un numero sempre maggiore di funzioni e l’accesso all’internet mobile è pressoché illimitato, i cellulari vengono impiegati sempre meno per la loro finalità iniziale», commenta Daniel Süss, ricercatore ZHAW e responsabile dello studio JAMES eseguito insieme al co-responsabile di progetto Gregor Waller e al suo team. I cambiamenti più importanti si riscontrano nelle abitudini di utilizzo dell’internet mobile: se nel 2010 solo il 16 per cento dei giovani intervistati navigava in rete con il cellulare quotidianamente o più volte alla settimana, al giorno d’oggi questa quota è già salita all’87 per cento (2012: 68 per cento). A titolo di paragone, nello stesso periodo le chiamate frequenti sono diminuite dall’80 per cento al 71 per cento (2012: 81 per cento).

La durata di navigazione resta costante Ai giovani in Svizzera non mancano certo le possibilità di accesso a internet, anche senza smartphone: nel 99 per cento delle economie domestiche in cui vivono vi è un computer o un laptop con accesso a internet e nel frattempo anche due economie domestiche su tre dispongono di un tablet. Tuttavia, la durata di navigazione quotidiana durante la settimana pari a circa due ore non è cambiata negli ultimi anni e anche nel fine settimana è rimasta costante a tre ore al giorno. Tre giovani su quattro comunicano regolarmente tra di loro in internet attraverso le reti sociali. L’89 per cento è iscritto ad almeno una rete sociale. Anche nel 2014 Facebook rimane la rete più gettonata ma è seguita a ruota da Instagram. Negli ultimi anni, pure Google+ e Twitter hanno registrato un aumento del numero di utenti. «Anche nel 2014 fra i giovani in Svizzera non si constata il presunto calo degli iscritti a Facebook. È tuttavia interessante notare che fra gli intervistati più giovani, la rete sociale specializzata in foto e video Instagram gode di maggiore popolarità rispetto a Facebook», soggiunge Daniel Süss.

I giovani navigano perlopiù sicuri Per quanto riguarda le reti sociali, l’81 per cento dei giovani intervistati ha attivato l’impostazione per la sfera privata e il 56 per cento aggiorna regolarmente queste impostazioni. Benché la consapevolezza della protezione dei propri dati nelle reti sociali rimanga notevole e costante, le esperienze negative in rete non sono diminuite negli ultimi anni: il 22 per cento ha dichiarato che qualcuno voleva danneggiare la sua immagine online (2012: 17 per cento; 2010: 20 per cento), mentre per oltre il 12 per cento degli intervistati sono stati diffusi contenuti offensivi o notizie false (2012: 3 per cento; 2010: 10 per cento). Inoltre, un giovane su cinque è stato contattato in internet con richieste indesiderate a sfondo sessuale. «Per questo motivo è importante accompagnare i giovani nell’utilizzo dei media e affrontare attivamente queste tematiche. A tale fine, Swisscom si impegna su ampia scala per la promozione della competenza mediatica», dichiara Michael In Albon, l’incaricato di Swisscom per la tutela dei giovani dai media.

Il tempo per gli amici non manca I passatempi non mediatici – nonostante smartphone, tablet e Co. – sono rimasti costanti dal 2010. Il 79 per cento degli intervistati continua a incontrarsi molto spesso con gli amici e il 60 per cento a volte ama anche non fare niente. «Le occupazioni mediatiche durante il tempo libero hanno una funzione parallela e non possono sostituire l’esigenza dei giovani di stare insieme agli amici», afferma convinto Daniel Süss.

Portali di news assurgono a giornali gratuiti Per contro, si possono constatare modifiche nella classifica delle occupazioni più frequenti durante il tempo libero per quanto riguarda la lettura dei quotidiani: tendenzialmente vengono letti meno giornali e riviste in forma cartacea. Solo il 35 per cento dei giovani intervistati legge ancora tutti i giorni o più volte alla settimana giornali gratuiti (2012: 49 per cento). I quotidiani vengono invece letti maggiormente online: quasi un terzo segue spesso le novità su portali di news in internet (2012: 26 per cento).

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