3 Italia, numeri in chiaroscuro. Il bilancio migliora, ma i clienti non aumentano

di Andrea Trapani

Ancora bilanci partendo dai dati rilasciati da Hutchison Whampoa sul Gruppo 3. Dopo un generale buon andamento in quasi tutti i mercati dove opera il marchio, abbiamo visto i risultati di 3UK. Seppur con un numero assoluto ancora inferiore a quello italiano, il gestore britannico ha dato mostra di una buona crescita a livello di clientela.

Dato di crescita che invece non ritroviamo invece guardando le pagine che HW ha dedicato a 3 Italia. I numeri, aggiornati al 3 agosto 2011, infatti parlano di un totale di 9.138.000 clienti, di cui 5.882.000 prepagati e 3.256.000 abbonati. Accanto a questi valori assoluti c’è l’aggiornamento sul semestre chiuso al 30 giugno 2011: +1% per l’utenza ricaricabile, -1% per quella postpagata. Fase di stallo quindi.

Stallo che si nota anche nei valori ARPU. Qui la causa è a monte: la riduzione dei costi di terminazione da 11 a 9 centesimi ha inciso molto. Anzi, i dati sono pure buoni considerando il deciso calo delle entrate da quella voce.

I clienti H3G italiani, infatti, si attestano a 21,79€ (-5% rispetto a dicembre) con gli abbonati che valgono ben 33,46€ contro i 9,23% dei prepagati. Bene invece l’ARPU dati a 9,09€.

In generale i dati di bilancio si confermano positivi: il totale del fatturato è salito del 2%, l’EDIBTA del 309%

Tornando ai clienti altri numeri interessanti:

  • i postpagati al 30 giugno 2011 sono il 36% del totale (contro il 38% al 30 giugno 2010)
  • il “churn rate” (tasso di abbandono) si è è attestato al 2,7% (contro il 2,3% al 30 giugno 2010)
  • la clientela attiva rispetto al totale dei clienti registrati è salita al 69% (contro il 67% al 30 giugno 2010)

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