In campagna manca il 4G, ma in Italia non ci sono differenze di copertura tra Nord e Sud dice Opensignal

di Redazione

Nei giorni scorsi Uncem ha lanciato l’allarme dell’assenza di segnale nelle zone montane, oggi arriva un’interessante ricerca a firma di Opensignal che ha valutato la disponibilità delle reti LTE tra città e campagna oltre che tra Nord e Sud.

Il primo dato che emerge è piuttosto intuitivo: gli utenti italiani di telefonia mobile sperimentano una disponibilità di navigazione su reti 4G inferiore nelle aree rurali.

Nel secondo trimestre del 2019, i nostri utenti 4G in Italia hanno trascorso in media più di 4/5 del loro tempo connessi alle reti 4G. E che fossero nel nord-ovest o nel sud, nelle città o nelle aree rurali, potevano, in media, connettersi alle reti 4G per più di 2/3 del tempo”, affermano gli specialisti di Opensignal.

Infatti Opensignal ha analizzato la disponibilità della rete 4G  nelle aree urbane e rurali d’Italia. “Abbiamo utilizzato – sottolineano – il grado di classificazione dell’urbanizzazione adottato dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), che classifica tutti i comuni italiani in tre tipi di aree: scarsamente popolate (aree rurali); densità intermedia (città, periferie e piccole aree urbane) e densamente popolata (città e grandi aree urbane)“.

Secondo l’Istat, il 33,3% della popolazione italiana vive incomuni classificati come aree densamente popolate, che però coprono solo il 4,8% del territorio italiano. Tutte le principali città rientrano in questa categoria e non sorprende che gli utenti 4G in queste aree abbiano goduto in media di una disponibilità della rete LTE superiore rispetto al resto del paese, con punte oltre l’84%.

Gli operatori di telefonia mobile tendono a concentrare i loro sforzi di implementazione della rete in grandi aree urbane, come abbiamo visto nell’ultimo rapporto a firma di Opensignal, con diversi operatori che superano il 90% nella copertura 4G in più città.

Tuttavia, una quota maggiore della popolazione – il 42,4% – vive in aree a densità intermedia, che coprono il 22,7% della superficie nazionale e che rappresentano principalmente città e periferie che si diffondono intorno agli hinterland più grandi e sulla costa. Quando si trovano in queste aree, gli utenti di Openignal hanno trascorso in media l’80,2% del proprio tempo connesso alle reti 4G: un valore inferiore, ma non tanto diverso da quello sperimentato in aree densamente popolate.

Infine, il restante 24,3% della popolazione vive in aree rurali, le cosiddette campagne (e montagne(, che a loro volta coprono la stragrande maggioranza dell’Italia (72,5% del territorio), comprendendo vaste aree delle regioni meridionali, delle Alpi e dell’Appennino. “I nostri utenti in questi comuni hanno trascorso meno tempo connessi alle reti 4G rispetto ai loro pari nelle aree suburbane e urbane, ma possono comunque godere di un 71,4% di disponibilità delle reti 4G“, sottolinea la ricerca.

Opensignal ha analizzato l’esperienza mobile rurale nelle cinque macroregioni italiane e ha scoperto quel che si poteva immaginare alla viglia: ovvero che usufruivano di una maggiore disponibilità di 4G coloro che si trovavano nelle aree urbane e extraurbane rispetto ai comuni rurali. “Tuttavia, non abbiamo osservato differenze notevoli tra le cinque macroregioni, con le percentuali di disponibilità delle reti che variano di meno di 6 punti percentuali per tutte e tre le diverse classificazioni di densità di popolazione. Il risultato peggiore per le reti LTE è arrivato nella macroregione delle Isole che ha registrato la disponibilità urbana più bassa con l’80,9%, mentre gli utenti urbani nel Nord-Ovest hanno goduto del massimo tempo nazionale sulle reti 4G (86%)”.

Comunque, dai dati analizzati, nei comuni rurali i possessori di smartphone si sono connessi in media oltre il 71% delle volte alle reti 4G, ad eccezione di quelli nella regione del Centro, che è l’unica macroregione a scendere al di sotto del limite del 70% con una disponibilità del 4G di appena il 69,1%. “È interessante notare che abbiamo osservato la massima disponibilità di 4G nelle zone rurali delle isole, dove gli utenti a loro volta hanno visto la più bassa disponibilità di 4G in aree urbane“, segnalano tra le curiosità gli esperti.

I dati di opensignal confermano che gli operatori mobili hanno concentrato i loro sforzi di implementazione soprattutto in aree densamente popolate, dove gli utenti potevano godere di una maggiore disponibilità di 4G.

Il che porta a una facile previsione sul 5G: “Sebbene i nostri utenti nei comuni rurali possano accedere alle reti 4G per la maggior parte del loro tempo, dovranno probabilmente aspettare anni prima di poter godere della migliore esperienza mobile promessa dal 5G“.

Image credit: Opensignal

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