Brexit e free roaming, si rischia di tornare a pagare a Londra e nel Regno Unito

di Valerio Longhi

Brexit e roaming, come finirà?

Avevamo già posto la questione nei mesi scorsi evidenziando come ben 10 operatori britannici sono pronti a eliminare il free roaming in UE dopo che il Regno Unito avrà formalizzato la cosiddetta Brexit.

Gli unici a star tranquilli saranno i clienti Tre inglesi visto che 3UK ha promesso con grande battage pubblicitario che rimarrà la gratuità per i propri clienti all’estero.
Gli altri sono già rassegnati a dover tornare a pagare, tanto è vero che lo stesso Governo britannico ha messo l’avviso della possibilità del ritorno dei costi di roaming all’url dedicato al post Brexit all’url dedicato gov.uk/visit-europe-brexit.

Dopo la Brexit, il roaming gratuito di telefonia mobile in tutta l’UE, Islanda, Liechtenstein e Norvegia finirà“, si legge.
Rivolgiti al tuo operatore telefonico per scoprire eventuali costi di roaming che potresti pagare dopo il 31 ottobre 2019.

Una nuova legge ti protegge da addebiti di dati mobili superiori a £ 45/mensili spesi eventuali a propria insaputa. […]

Il lato che interessa più ai clienti italiani, ed europei in generale, è sapere se si pagherà o meno nei viaggi e nei trasferimenti in Gran Bretagna. La risposta sembra essere negativa, ovvero che si torni ai costi standard di roaming, ma potrebbero esserci scelte diverse. Ad esempio, la stessa Svizzera – che è esterna all’accordo del cosiddetto “free roaming” – da alcuni gestori europei viene ugualmente compresa (in Italia lo fa Fastweb ad esempio, ndr).

La speranza è che i grandi gruppi multinazionali, come Vodafone, possano andare oltre la fine del rapporto tra Regno Unito e Unione Europea.

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