Ancora sulla tv mobile: i dubbi arrivano anche dalla Bocconi e dal MIT

di Andrea Trapani

L’articolo di Channel Insider ripercorre le analisi e le domande sul futuro della tv mobile già affrontate da questo sito. Stiamo ospitando anche un questionario sul DVB-H di una giovane laureanda per cercare di vedere cosa faranno i gestori nel campo del DVB-H e, nello specifico, H3G che è stato il primo operatore ad investire abbondanentemente in questa tecnologia in Italia.

Tornando alla ricerca segnalata dal quotidiano online l’Università Bocconi, assieme al Mit, ha intervistato 112 manager europei e statunitensi di aziende coinvolte nel lancio e nello sviluppo della mobile Tv. Quel che emerge, come già visto nel forum di Dubai, è una generale perplessità circa le possibilità di dar vita a un business model efficace.

Il primo significativo dato che scaturisce dall’analisi svolta dall’Università Bocconi è la sicurezza mostrata dagli operatori circa l’evoluzione tecnologica che avrà la mobile Tv, soprattutto in termini di moltiplicazione dei canali e di integrazione tra le piattaforme. Sicurezza che invece non è stata altrettanto chiara nell’ipotizzare il business model che si potrebbe sviluppare attorno alla mobile Tv:  negli Emirati Arabi Marco Maestri, responsabile di 3 Italia per la TV mobile, comunque aveva dato respiro allo sviluppo della stessa tecnologia nel nostro paese parlando con i colleghi di ITP.net senza però sbilanciarsi in soluzioni a breve: “Se dobbiamo essere sinceri, non  conosciamo come evolverà nel lungo termine“, aveva detto.

In tal senso Margherita Pagani, coordinatrice dello studio presso l’Università Bocconi, ha specificato che “l’aspetto più critico, ma anche più strategico, per lo sviluppo della mobile Tv è la generazione della domanda. Per fare decollare questo servizio, è necessario convincere il consumatore avendo ben chiara la mobile user experience”.

Intanto quello che è stato una delle criticità più volte posta in essere dagli osservatori è stata evidenziata anche dalle risposte all’indagine: ovvero, i content provider si sono dichiarati decisamente scettici nei confronti dei possibili ricavi pubblicitari. Gli ascolti del DVB-H, nonostanti eventi di una certa importanza come Euro 2008, sono stati infatti piuttosti deludenti per attirare grandi investitori e profitti.

Tutti sembrano convinti invece di una battaglia sui prezzi finali, in tal senso 3 Italia ha già fatto la sua mossa offrendo in forma gratuita i canali Mediaset e RAI. Ma si dovrebbe anche assistere all’ingresso di nuovi player nell’offerta della tv in mobilità. Vedremo cosa dirà il mercato…

[via Channel Insider]

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