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intervista Mondo3
Una nuova rete quindi? “Esattamente. L’abbiamo iniziata a realizzare tra il 2009 e il 2010: in alcune zone d’Italia stiamo sostituendo tutta la rete e quando sostituisci una componente così importante e numericamente ampia –
si parla di 9000 antenne, ndr - si va incontro a periodi di crisi dovuti proprio a tali aggiornamenti tecnologici. Gli impatti verificati si possono protrarre per settimane, se non per mesi. Abbiamo iniziato nella seconda metà del 2009 e stiamo fronteggiando una fase di fine tuning resa ancora più complessa dall’esplosione dei dati in mobilità”.
Cosa avete deciso di fare? “Decidemmo di ridefinire la struttura dei costi per far ripartire gli investimenti per la rete. Uno snodo fondamentale, e doloroso, per evitare di far fare all’azienda la stessa fine di Blu fu la realizzazione di un piano di esodi incentivati nell’ultimo trimestre del 2008. Come diretta conseguenza di quelle decisioni, prese avvio un grande progetto di ampliamento della rete. Dal 2007 al 2009 abbiamo installato 500 siti all’anno: quest’anno stiamo ritornando a livelli da primato con 1000 nuove installazioni per migliorare la copertura nelle zone dove siamo carenti e potenziare la rete già esistente in zone ben individuate come il Nord Est, la costa adriatica e la Campania”.
Su quali criteri di sviluppo della rete puntate? Continuità o aree urbanizzate?
continua
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