è un po' sillogistico come ragionamento ma te lo passo...
Però con il concetto di vettore energetico, del discorso originario riferito all'idrogeno, c'azzecca poco o nulla...
Perchè nel caso di vettore energetico l'idea sarebbe quella di "spremere" dal vettore stesso quanto più possibile dell'energia in qualche maniera accumulata (e nulla di più).
Ciò non è un paradosso fisico, ma si può ottenere con particolari accorgimenti... ci sono studi per esempio sui supercoduttori a temperature sotto lo zero che, almeno a livello macroscopico, sono in grado di restituire tutta l'energia (elettromagnetica in quel caso) immagazzinata. Il problema è che bisognerebbe utilizzarli nell'azoto liquido, altrimenti per tenerli a quella temperatura servirebbero macchinari ed energia... vanificando ogni sforzo.
Un altro esempio è costituito da alcuni sistemi meccanici realizzati in vuoto spinto che trasformano l'energia potenziale di un oggetto che cade senza attrito (nel vuoto) in energia meccanica... Anche lì, il sistema è in equilibrio perfetto, dall'interno, ma all'esterno, bisognerebbe calcolare l'energia impiegata per creare il vuoto spinto...
Insomma... non è una questione di leggi fisiche, ma di rendimento... più il rendimento è prossimo all'unità, più il sistema è vantaggioso...
In tal senso, l'analogia con il moto perpetuo non c'entra nulla... perchè non si tratta di produrre più energia di quanta nè è stata accumulata, ma semplicemente di riuscire a spremerne quanta più possibile...
Non so se mi sono spiegato...