L'Antitrust continua a dispensare, per la nostra immane gioia, sberloni a destra e a manca: ora tocca nuovamente a Vodafogne per la pubblicità ingannevole sulla fibra.

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Anche Vodafone nella rete dell'Antitrust per le pubblicità ingannevoli sulla fibra: multa da 4,6 milioni


Consumatori ingannati dai messaggi sulle performance della fibra.

MILANO - Anche Vodafone cade nella rete dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per la pubblicità scorretta sulle prestazioni della fibra ottica. Un destino già capitato in passato ad alcuni suoi competitor. Nella sua adunanza del 18 aprile 2018, l'Antitrust ha sanzionato per una pratica commerciale scorretta Vodafone Italia S.p.A per un ammontare complessivo di 4,6 milioni di euro.

"Nelle campagne pubblicitarie inerenti l'offerta commerciale di connettività in fibra ottica (cartellonistica, sito web, below the line e spot televisivi)", spiega l'Autorità, "Vodafone, a fronte del ricorso a claim volti ad enfatizzare il raggiungimento delle massime prestazioni in termini di velocità e affidabilità della connessione, ha omesso di informare immediatamente e adeguatamente i consumatori circa le caratteristiche della tecnologia di trasmissione utilizzata e le relative limitazioni nonché le reali potenzialità del servizio in fibra offerto (inclusi l'effettiva velocità di navigazione, i servizi fruibili e i limiti derivanti dallo sviluppo geografico della rete). Inoltre, nelle offerte commerciali della connettività in fibra, non è stata data adeguata visibilità al fatto che per ottenere la massima velocità pubblicizzata fosse necessario attivare un'opzione aggiuntiva, a pagamento dopo un primo periodo di gratuità".

In sostanza, come negli altri casi, il consumatore è stato ingannato: "A fronte dell'uso del termine onnicomprensivo "fibra", non è stato messo nelle condizioni di individuare gli elementi che caratterizzano, in concreto, l'offerta. L'assenza di un'informazione chiara sulle caratteristiche e la qualità del servizio pubblicizzato impedisce, dunque, al consumatore di assumere una decisione di acquisto consapevole".

Per l'Agcm, la condotta ingannevole e omissiva "risulta particolarmente rilevante in considerazione dell'importanza del settore economico interessato, caratterizzato da modelli di consumo ed esigenze degli utenti in continua e radicale evoluzione, a fronte di una crescente offerta di servizi digitali".

Una multa simile era stata comminata anche a Tim e a Wind.