Iliad, I-Com: stime dello studio fondate, ingiustificati i toni utilizzati dai sindacati delle tlc

di Redazione

Dopo il comunicato delle organizzazioni sindacali, arriva la replica di I-COM

L’Istituto per la Competitività (I-Com) ribadisce la fondatezza delle stime contenute nello studio dal titolo “I benefici della concorrenza. L’evoluzione del mercato delle tlc in Italia e l’impatto dell’ingresso di Iliad”.  Non è un mistero d’altronde, come è stato trasparentemente comunicato, che il paper sia stato richiesto da Iliad, proprio in virtù della serietà e del rigore con cui le nostre analisi sul settore delle tlc vengono realizzate fin dalla nostra nascita quindici anni fa. La conferma – peraltro facilmente verificabile – arriva dai dati e dalla metodologia che l’Istituto per la Competitività ha utilizzato per arrivare ai risultati espressi nello studio.

Proprio per mantenere standard elevati di ricerca e prevenire possibili critiche, gli indicatori riportati e le metodologie utilizzate sono ufficiali e pubblici, come si può facilmente constatare anche da una rapida consultazione del paper.

Per quanto riguarda l’impatto sull’economia e sull’occupazione degli investimenti che Iliad sta effettuando in Italia (uno dei tanti dati contenuti nello studio) le stime di I-Com si basano su 3,4 miliardi di euro che Iliad sta spendendo in Italia. Una cifra suddivisa in 1,2 miliardi derivanti dalla gara per il 5G, in 450 milioni per il trasferimento delle frequenze e 220 milioni per l’estensione dei diritti d’uso delle frequenze nella banda 1800 MHz. Si tratta ancora una volta di dati pubblici la cui fonte è rappresentata dal ministero dello Sviluppo economico e dai bilanci pubblici, ai quali l’istituto ha aggiunto il miliardo e mezzo di euro che Iliad ha programmato di investire (e in parte ha già investito) per la realizzazione della propria rete e che ha pubblicamente dichiarato.

A questi numeri è stata poi applicata la metodologia standard usata a livello internazionale in questi casi, basata sulle tavole input-output e sui moltiplicatori forniti per l’Italia dall’Istat, al fine di effettuare un’analisi d’impatto degli investimenti attivati in qualunque settore del nostro sistema produttivo. Queste tavole consentono di misurare l’effetto moltiplicativo che un qualunque investimento in un determinato settore genera sul valore della produzione e sul valore aggiunto e quindi anche sull’occupazione. Si precisa che l’impatto stimato di 34.000 nuovi posti di lavoro si estende non solo al settore delle TLC, ma anche a tutti i comparti produttivi ad esso collegati a monte e a valle, nonché all’intero indotto.

Per queste ragioni sorprendono i toni e le parole utilizzati da SLC CGIL, FISTel CISL e UILCOM UIL che reputiamo altamente lesivi della nostra reputazione e della professionalità con cui l’istituto porta avanti da molti anni il suo lavoro nel settore delle telecomunicazioni, testimoniate dal rapporto di collaborazione che ha coinvolto nel tempo tutti i principali operatori attivi sul mercato. Alla luce di queste considerazioni I-Com si riserva di valutare eventuali azioni a tutela della propria immagine e reputazione.

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