Effetto Iliad: cala l’ARPU degli operatori italiani e ha “tolto” 300 milioni di euro ai concorrenti

di Valerio Longhi

Il primo rilancio della ricerca sulla telefonia di Mediobanca, come spesso, accade è del Corriere delle Comunicazioni con un’analisi dei dati a cura del proprio Direttore.
I numeri fino al 30 settembre 2018 erano già emersi con i dati dell’Osservatorio AgCom, ma la consuera ricerca della banca ha illustrato nel dettaglio alcuni interessanti situazioni economiche.
Soprattutto a livello di ricavo dove, si legge,  che l’Italia è il quarto mercato nella telefonia in Europa (32,2 mld di euro), dopo Germania (56,7 mld), UK (40,1 mld), Francia (36,2 mld) e prima della Spagna (29,2 mld).
In un contesto di generale contrazione del settore, all’Italia tocca il maggiore ridimensionamento dei ricavi nel quinquennio 2013-17 (-7,1%), seguita da Francia (-5,1%), UK (-3,3%) e Germania (-0,5%).

Oltre al quinquennio, si sono guardati i numeri dei primi nove mesi dello scorso anno: come evidenziato dallo stesso Cor.com. nell’analisi dei dati di Mediobanca emerge che “l’arrivo sul mercato di Iliad in Italia ha generato perdite per 300 milioni a danno dei concorrenti“.
Non è tutto: “L’impatto di Iliad si è fatto sentire anche sull’Arpu: i 2,23 mln di clienti acquisiti dalla compagnia francese hanno portato ad una progressiva accelerazione nel calo dell’Arpu di tutti gli operatori – viene scritto nel report – spingendo anche Telecom Italia e Vodafone a creare un secondo brand low-cost (rispettivamente Kena e ho.) con un generale calo dei prezzi“.

Source Studio R&S Mediobanca sulle Tlc,
Vedi anche L’analisi di Cor.Com.

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