La relazione annuale AgCom parla del 2018: -7% sulla spesa grazie all’effetto Iliad

di Valerio Longhi

Nella relazione annuale l’Autorità si concentra sul cosiddetto effetto Iliad: costi ridotti del 6,4% per il mobile, in controtendenza e in un aumento invece la rete fissa.

Il 2018 sarà un anno che verrà ricordato tanto dai consumatori quanto dai gestori telefonici.

I dati della relazione annuale AgCom rilasciati stamani parlano chiari: la spesa totale di famiglie e imprese in servizi di telecomunicazioni è diminuto del 2,9% lo scorso anno.

Come facilmente ipotizzabile sul dato, in particolare, è stata decisa il calo della spesa registrata nella telefonia mobile (-6,4%), mentre la rete fissa al contrario ha segnato un dato in aumento (+1%).

Questo risultato, si legge letteralmente, è “in parte determinato dall’entrata sul mercato” mobile di Iliad, che secondo i dati ha sì solo lo 0,8% dei ricavi del mercato mobile, ma ha generato “una pressione concorrenziale sui prezzi retail e conseguentemente sui ricavi complessivi degli operatori di telefonia mobile“.


Gli altri dati erano già noti tramite i bilanci, ma si confermano diversi dalla classifica per numero clienti dove primeggia Wind Tre (che cede due posizioni per ricavi avendo sofferto non poco proprio l’ingresso di Iliad sulla propria rete, ndr).

Nel 2018 TIM, infatti, risulta essere il primo gestore mobile incassando il 34,5% totale dei ricavi, seguita da Vodafone (30,5%) e WindTre (29,8%).

Comunque fondamentalmente la rete fissa e mobile si riducono del 2%, registrando un totale di 31,6 miliardi di euro che ha chiuso così il biennio precedente di riprese.

Al contrario gli operatori continuano a investire in infrastrutture (+17%) arrivando a una spesa pari a 8,4 miliardi di euro.

Source agcom.it

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