Il “nuovo” numero unico di emergenza europeo al via

di Valerio Longhi

Al via da ieri la sperimentazione italiana del Numero Unico Emergenze (112), previsto da tempo dalle direttive europee, che per un periodo di test sarà disponibile solo nel distretto telefonico di Varese.

L’avvio della sperimentazione è avvenuto ieri, alla presenza del ministro dell’Interno Maroni e del governatore della Lombardia Formigoni. Ulteriori dettagli di seguito, nel Comunicato Stampa del Ministero dell’Interno. E’ partita da Varese la sperimentazione del 112, Numero Unico di Emergenza Europeo in Italia, che di fatto sostituirà nel tempo il 113, il 115 e il 118. L’attivazione del numero unico è obbligatoria per tutti i Paesi dell’Unione europea e in Italia dovrà essere attiva entro maggio 2011.

Il progetto è stato presentato ieri pomeriggio dal ministro dell’Interno Roberto Maroni assieme al governatore Roberto Formigoni. E’ finanziato dalla Regione Lombardia e coinvolge il dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, l’arma dei Carabinieri, i Vigili dei fuoco e l’emergenza sanitaria.

Secondo quanto previsto dalle direttive europee

, componendo il 112 sia da telefono fisso sia da cellulare si potrà chiedere l’intervento di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e 118, con possibilità di allertare anche protezione civile e polizie locali. Sarà la centrale operativa a smistare la richiesta al terminale adeguato.

Si tratta di un sistema che secondo il responsabile del Viminale risponde finalmente a quanto richiesto dalle direttive Ue in materia.

Oggi colmiamo un ritardo di anni rispetto alle richieste europee – ha osservato Maroni – ma contemporaneamente realizziamo un momento di sperimentazione che anticipa i requisiti della normativa Ue per il maggio 2011: dunque una volta tanto, e non capita spesso, abbiamo anticipato le indicazioni della Commissione Europea“.

Maroni ha espresso ottimismo sull’esito del test nel varesotto, che “se funzionerà – ha detto – voglio sia esteso a tutto il territorio nazionale. Per fare ciò bisognerà confrontarci con le varie Regioni e la loro dotazione tecnologica, perché non tutte hanno fatto in questo settore gli investimenti della Lombardia“.

Tra le particolarità della sperimentazione – avviata nei distretti telefonici 0331 e 0332, comprendenti anche pochi centri delle province di Milano e di Como – la capacità del sistema di localizzare automaticamente il chiamante e di offrire assistenza in più lingue e ai disabili, come peraltro richiesto dall’ Europa.

Si tratta di un “centralino laico” per il fatto che dall’altra parte del telefono ci sono dei volontari e non personale appartenente a un particolare Corpo. Nel frattempo restano in funzione i tradizionali numeri di emergenza, che saranno sostituiti solo gradualmente se la sperimentazione di sei mesi avrà esito positivo e potrà dunque essere estesa ad altre province.

All’incontro presso la Provincia di Varese erano presenti il capo della polizia Antonio Manganelli, il capo dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile Francesco Paolo Tronca e il comandante generale dell’Arma dei carabinieri Leonardo Gallitelli.

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