Frequenze TV, Soru e Novari chiedono più attenzione per internet mobile

di Valerio Longhi

Le dichiarazioni arrivano dalle note stampa susseguitisi dopo il convegno di Business International.
Ad innescare i commenti la riflessione di Renato Soru, AD di Tiscali sul valore delle frequenze telefoniche rispetto a quelle televisive: ”Vorrei capire perché le frequenze tv sono gratis, mentre le frequenze di telefonia sono a pagamento. E’ impossibile spiegare oggi perchè considerare servizio pubblico uno dei 200 canali del digitale terrestre che non vedrà mai nessuno, e invece non liberare lo spettro e destinare le frequenze per offrire Internet in mobilità a banda larga a buon prezzo”.
Internet mobile “strozzato” dal digitale terrestre. Un’interessante questione che probabilmente alimenterà altri commenti nelle prossime settimane.
Tra quelli già segnalati interessante la posizione dell’Amministratore di H3G, Vincenzo Novari.

C’è chi le frequenze le ha sempre pagate e chi le frequenze le ha sempre avute gratis”, conferma l’attuale guida di 3 Italia, “Non capisco perché quando si parla di tlc le frequenze si devono pagare e quando si parla di tv le frequenze sono gratuite, in nome di un servizio universale che non ha piu’ ragione di essere. Non credo che se spegniamo le tv locali si crea un particolare sommovimento ma pensate invece cosa può succedere se spegniamo i cellulari”.

Una  risposta comunque si ritrova nelle dichiarazioni rilasciate dalla stampa che arrivano a nome del Commissario Agcom, Mannoni. “Le motivazioni sulla disparita’ di trattamento fra tv e telefonia va ricercata nel fatto chein Italia da 30 anni la priorita’ e’ stato il pluralismo televisivo. Si ritiene che, siccome il mercato della tv e’ molto meno remunerativo e redditizio di quello delle tlc, l’unico sistema sia fare entrare nuovi soggetti senza far pagare le frequenze.

Va detto, comunque che in tutti i sistemi europei le frequenze tv vengono date in beauty contest”.

Pronta le repliche a quest’analisi che vedono come sia al contrario cambiare. Ma accadrà davvero? Per ora i telefonini restano in “coda”, per le loro frequenze il momento non pare il più propizio.

Al momento infatti il “focus” è alle prossime assegnazioni di frequenze per i cinque multiplex dedicati alla trasmissione in digitale terrestre. La formula è quella del beauty contest, ossia il contestato meccanismo per assegnazione a costo zero.

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