Gli stranieri al telefono: 2° Osservatorio di 1Mobile, le comunità africane top user di traffico voce

di Mondo3

La telefonata resta la principale forma di comunicazione dei cittadini africani residenti in Italia.

La conferma arriva dall’Osservatorio semestrale di 1Mobile, l’operatore telefonico che fa capo a Compagnia Italia Mobile. A guidare la classifica di chi chiama di più i propri cari sono i cittadini nigeriani (77mila abitanti in Italia) che parlano in media 17 minuti al giorno. In seconda posizione c’è la comunità gambiana – in Italia con circa 8mila cittadini – con una media di 11 minuti giornalieri. Al terzo posto si posizionano – a pari merito – i cittadini del Ghana, del Benin e della Guinea (presenti in Italia con circa di 56mila cittadini) che consumano mediamente 9 minuti al dì.

A chiudere la classifica i cittadini della Guinea Bissau con una media di 8 minuti al giorno e quelli del Marocco e del Senegal con 7 minuti. I picchi di traffico sono stati registrati durante la fine del ramadan.

A differenza delle comunità africane, gli utenti dei Paesi latini scelgono gli sms e le applicazioni di messaggistica istantanea per comunicare quotidianamente con i propri cari. Il picco di chiamate viene registrato in occasione della festa della mamma e di quella del papà. Anche nella seconda edizione dell’Osservatorio, i cittadini della comunità cubana (oltre 20mila individui) risultano i top spender. Per parlare al telefono con i propri connazionali i cubani solo con la speciale tariffa di 1Mobile pagano 55 centesimi al minuto e conversano al telefono circa 10 minuti al giorno.

L’Italia sta diventando sempre più un Paese globalizzato e le molte comunità di origine straniera attualmente presenti contribuiscono attivamente alla nostra economia, grazie anche alle quote di spesa destinate alla telefonia” – commenta Antonio Cortina, Amministratore Delegato di Compagnia Italia Mobile – “L’obiettivo di Compagnia Italia Mobile è quello di continuare ad intercettare le loro abitudini e i loro interessi per creare e offrire piani tariffari vantaggiosi che soddisfino la domanda di oltre 100 Paesi”.

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