MWC 2020 annullato, cosa cambia? Forse niente…

di Andrea Trapani

Il titolo è sicuramente provocatorio.

L’annullamento del MWC 2020 è una di quelle notizie enormi per il settore della telefonia mobile e del suo indotto.

A partire di quello della città di Barcellona (la Stampa stima circa 500 milioni di danni, ad esempio) che, nonostante i cartelli che tappezzano già oggi praticamente ogni via, si troverà di fronte alla più grande disdetta (in senso letterale!) di prenotazioni degli ultimi anni.
Non solo. Al di là delle numerose (e rumorose) defezioni che hanno sicuramente portato GSMA alla decisione di ieri sera, la manifestazione aveva registrato comunque più di 2.800 espositori confermati.
Gran parte di questi sono medio e piccole aziende che sicuramente, al di là dei costi degli spazi espositivi che verranno rimborsato, avevano investito somme importanti per essere nella città catalana con i loro dipendenti.

La città di Barcellona con i manifesti affissi per il MWC 2020.

Costi che, probabilmente, saranno impossibili o quasi da recuperare interamente tra penali e anticipi vari per voli e alberghi (la nostra stessa redazione, come potete immaginare, aveva già anticipato il pagamento per il soggiorno a Barcellona. Sarà l’occasione per un’esperienza “no phone” ma non vi sveliamo altro per ora!).

Ovviamente il motivo dell’annullamento è serio: il corona virus riguarda una nazione importantissima nella geopolitica della telefonia e della tecnologia in generale.
La cautela è doverosa. La Cina, tra produttori e aziende, infatti storicamente è diventata il fulcro dell’innovazione e a Barcellona ha sempre avuto tanto spazio: basti pensare che, ogni edizione dell’MWC, ben 5-6.000 presenze (circa 6% del totale) sono di nazionalità cinese.
Un numero assoluto di grande rilievo che legittimamente ha creato preoccupazione tanto tra gli stessi professionisti che sui riflessi sulla vita di una città importante come Barcellona.

Detto questo, cosa perderemo saltando il MWC 2020? Probabilmente niente, abbiamo titolato.
Il perché è provocatorio, ma non troppo. Grandi player del mercato snobbano l’appuntamento perché preferiscono anticipare i propri prodotti in proprio, Apple è l’esempio numero 1.

Altre, si veda ieri Samsung, ormai seguono le stesse orme portando semplicemente le proprie novità all’interno degli stand della Fira.
Decisamente poco, rispetto all’impatto della kermesse GSMA.
Non che sia diverso ormai con gli altri big. Il variegato mondo delle TLC ormai è un flusso continuo di news e leak tanto da rendere un mero esercizio di stile la presenza di molti. Ma non di tutti. Infatti, le vere “vittime” (tra rigorose virgolette) sono quelle tante start-up e piccole aziende che aspettavano di mostrarsi in quel di Barcellona per farsi conoscere fuori dalle loro nicchie.
Lo scorso anno – come piccolo esempio che alcuni di voi ricorderanno – scoprimmo le prime eSIM internazionali, nel 2020 invece non ci saranno simili sorprese da Barcellona… peccato.
Il mondo delle nicchie è il successo di questo settore, un mercato dove la “coda lunga” è sempre stata l’anima che dà forza e animo alle (poche) multinazionali che rischiano solo di raccontarsela lungo tutto l’anno.

PS: il protagonista di questo 2020 sarà il mondo del 5G, ma non serviva certo il Mobile World Congress per ricordarcelo 😉

@andtrap

 

 

 

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