Social media e rischi sulla sicurezza, un po’ di chiarezza

di Valerio Longhi

Nel 1954 lo psicologo statunitense Abraham Maslow teorizzò la piramide dei bisogni, detta appunto, di Maslow. Come si legge su Greenme, i bisogni di sicurezza quali soppressione delle ansie, tranquillità e prevedibilità, occupano il secondo posto della piramide di questa teoria che è dal ‘60 una pietra miliare della psicologia moderna. Ciò afferma e conferma quanto importante sia la necessità di sicurezza nell’uomo, dalla preistoria fino ai giorni nostri.

Con Internet, ovviamente, l’esigenza della sicurezza si estende anche alla rete, a cui in Italia è esposto oltre l’80% della popolazione, che è mediamente connessa per più di sei ore al giorno, e di queste ore quasi due vengono dedicate ai social media.

La sicurezza sui social media

I social media nascondono tanti rischi e insidie per tutti gli utenti che li usano (ormai si contano quasi 5 miliardi di utenti su tutte le piattaforme social). Specialmente a rischio sono privacy e dati personali, visto che sui social si è naturalmente portati a condividere qualsiasi cosa con chiunque. Ecco perché diventa importante seguire dei consigli per proteggere la privacy sui social, così da controllare sempre chi può vedere e interagire con il nostro profilo.

Difatti se fino a due decenni fa parole come privacy, furto d’identità e sicurezza cibernetica sembravano parole stravaganti o di fantascienza, nel secondo millennio sono parole e temi all’ordine del giorno. Non è infatti un caso che il Ministero dell’Interno abbia pubblicato una “social media policy” sul proprio sito, in cui tocca punti quali i contenuti su YouTube e Twitter, la moderazione delle discussioni e delle chat, e la privacy.

Piccoli consigli per aumentare la sicurezza sui social media

Quante persone “taggano” la propria posizione? Quante altre persone condividono contenuti anche con estranei, e ancora quanti professionisti utilizzano un solo account sia per lavoro che per la vita privata? Ecco questi sono soltanto alcuni degli atteggiamenti che non vanno adottati se si vuole aumentare la propria sicurezza nell’utilizzare i social media.

Per esempio quando e se, si volesse far sapere alla propria comunità di contatti che siamo stati in un locale, su una spiaggia, o in un museo, si potrebbe pensare di pubblicare la propria posizione quando abbiamo lasciato il posto, e non mentre ci siamo, così da evitare atteggiamenti di stalking. Ancora è importante personalizzare le opzioni di privacy che ogni social media ha, e quindi non permettere che chiunque possa taggarci nelle foto, o dividere lavoro dalla vita privata, e quindi aprire due o più account differenti.

Non è ovviamente il caso di demonizzare i social media, ma è molto importante essere consapevoli del fatto che nel momento in cui pubblichiamo foto, chat, o qualsiasi altro materiale, ne stiamo automaticamente consentendo il riutilizzo. In pratica, quando stiamo pubblicando una foto su Facebook, o Twitter, dobbiamo tener conto che quella stessa foto non è più solo nostra, bensì di tutto il mondo di Internet, con le dovute conseguenze.

Per questi motivi è sempre e comunque bene avere sul proprio PC, tablet, smartphone o notebook almeno un antivirus e un software come quello illustrato da ExpressVPN, strumenti che proteggono la nostra connessione e il nostro dispositivo, ma anche e soprattutto dati sensibili quali metodi di pagamento, indirizzi privati, e altro.

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