Aree bianche, il mistero del numero dei clienti. “Uncem vuole vedere i dati”, dichiara il Presidente Bussone

di Redazione

Ai gravi ritardi del Piano banda ultralarga nelle aree bianche, che continuano e sono molto gravi secondo Uncem, si unisce un problema evidenziato ieri alla Camera in Commissione nel corso di un’audizione all’ad di Infratel Bellezza, come riporta oggi il Sole 24 Ore. E cioé quanti clienti, dei 1740 Comuni italiani finora aperti alla commercializzazione, dove cioé il lavori del Piano BUL si sono conclusi, sono realmente stati attivati sulla rete in fibra e senza fili, FWA.”, afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem.

Non sappiamo quanti abbiano già comprato un abbonamento e ci piacerebbe vedere anche i costi, per PA, imprese e privati cittadini.
Quello che ci preoccupa
– continua Bussone – è che la fibra non stia ‘entrando nelle case’, restando invece nei pozzetti sotto casa.
Un problema per i Sindaci, che si trovano a non poter dare risposte ai cittadini, che non hanno alcun tipo di informazione e manco sanno che la fibra è arrivata. Gli stessi primi cittadini dei Comuni delle ‘aree bianche’, montani perlopiù, rimangono senza informazioni dal giorno in cui partono i lavori fino a quando finiscono.


Non sanno cosa fare una volta che il collaudo è stato fatto. Occorre chiarezza e vorremmo anche noi, come i Parlamentari, i numeri dei clienti nei Comuni montani che già stanno utilizzando la fibra posata con il Piano BUL e realizzata con i fondi europei e delle leggi di bilancio. I dati devono essere comunicati. Uncem chiede un chiarimento anche sui tempi del Piano. Che di questo passo, stimiamo possano essere eccessivi, troppo lunghi.

Il rischio è che i lavori in tutti i Comuni montani possano chiudersi non prima del 2026. Se non fosse così, chiediamo un elenco dei Comuni dettagliato e certo, con aperture e chiusure con collaudo dei lavori. Altrimenti diventa pericoloso inserire nel Piano nazionale Ripresa e Resilienza risorse per la banda ultralarga, quando già non si sono conclusi i lavori finanziati nel 2016. Di certo, la preoccupazione dei Sindaci e di Uncem è fortissima“.

CS

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