FWA, perché non è un avversario della fibra e aiuterà a superare il digital divide

di Redazione

Dai blog di Ericsson Italia un’interessante approfimento sul Fixed Wireless Access

Grazie anche all’avvento del 5G, il servizio di Fixed Wireless Access (FWA) può essere progettato e realizzato al fine di avere caratteristiche confrontabili a quelle della connettività in fibra. Si pone quindi non come una alternativa a quest’ultima, bensì come una importante tecnologia complementare, capace di offrire un mix vincente di flessibilità, versatilità e prestazioni.

Nel più recente Ericsson Mobility Report si è stimato nel 2026 circa 180 milioni di abitazioni raggiunte con il servizio FWA su scala mondiale, un valore triplo rispetto a quello rilevato alla fine dello scorso anno. Sotto il profilo del consumo di dati, si stima che nel corso del prossimo quinquennio l’FWA rappresenterà il 25% del volume totale di dati scambiati sulle reti mobili, una quota decisamente importante e non trascurabile nel momento in cui si lavora al dimensionamento delle infrastrutture. Ma c’è di più, dei 180 milioni di connessioni previste per il 2026, ben il 40% saranno di tipo 5G. Questo valore percentuale sarà notevolmente più elevato nei paesi dove il 5G cresce più velocemente, come il Nord America, la Cina ma anche l’Europa occidentale.

Cosa si intende con la sigla FWA

Con Fixed Wireless Access si intende un servizio di connettività realizzato mediante una rete mobile, ma che abbia caratteristiche più tipiche di un servizio di rete fissa. La connessione quindi avviene con un dispositivo (la CPE) contenente una SIM card, in grado di collegarsi alla rete mobile in modo del tutto analogo a quanto avviene con uno smartphone.

Non è però prevista mobilità, in quanto il modem (più precisamente in questo caso la CPE) è collegato all’interno dell’abitazione (con o senza una antenna esterna) e non può essere spostato. Tecnicamente potrebbe essere anche spostato, ma generalmente il gestore telefonico ne vincola il funzionamento in una area geografica limitata, impedendone quindi l’utilizzo dove non previsto.

Gli operatori possono realizzare il servizio FWA in varie modalità.

La più semplice è quella di utilizzare la rete mobile tradizionale. Gli utenti FWA accedono come normali utenti mobile broadband in base alla copertura del servizio mobile già offerto su scala nazionale.
Il vantaggio di questo approccio è evidente: il completo riutilizzo della infrastruttura mobile. Gli svantaggi però sono importanti, sopratuttto perché gli utenti “FWA” andranno in competizione con i normali utenti mobile broadband per l’utilizzo delle risorse radio, con il conseguente forte rischio di sperimentare congestione e bassa qualità del servizio. Va considerato infatti che le esigenze di un utente FWA sono del tutto confrontabili a quelle di un normale utente fixed broadband, in termini di distribuzione del consumo di traffico nel corso della giornata, di volume complessivo di traffico scambiato che può essere anche 10 volte superiore a quello di un utente mobile, ed infine nella proporzione fra downlink e uplink, meno sbilanciata sul downlink nel caso degli utenti FWA.

Per questo motivo nel caso di erogazione di un servizio FWA mediante una rete mobile pre-esistente, è consigliabile per il gestore telefonico ricorrere a funzionalità che permettano di “riservare” parte della capacità agli utenti FWA, in modo tale che a questi possa essere garantito un livello minimo di prestazioni indipendentemente dal volume di traffico dati scambiato dagli utenti mobile broadband nel corso della giornata. Questo può essere effettuato in vari modi, segregando il servizio su una parte delle frequenze dell’operatore, oppure utilizzando tecnologie di “slicing”, che permettano la coesistenza nello stesso spettro dei servizi mobile broadband e FWA, garantendo comunque un minimo livello del servizio agli utenti FWA, e permettendogli di accedere anche ad una capacità superiore quando disponibile, perché il traffico mobile è basso (ad esempio la notte). Gli utenti FWA potrebbero quindi sperimentare una prestazione variabile del servizio, ma con un minimo garantito accettabile nelle ore più congestionate della giornata.

È comunque fondamentale che il gestore della rete mobile dimensioni opportunamente la capacità della rete per tenere conto del traffico generato dagli utenti FWA, aggiungendo frequenze, aumentando l’efficienza (mediante tecnologie di antenna più avanzate), fino ad aggiungere siti per capacità o copertura là dove necessario.

Infine arrivamo al caso delle reti dedicate. Ovvero il caso in cui il gestore telefonico realizzi una rete in tutto e per tutto dedicata al servizio FWA, quindi non utilizzabile per connessioni mobile broadband. In questo caso è ovvio che la qualità del servizio può essere controllata con maggiore precisione, il dimensionamento delle risorse radio può essere più accurato in base alle previsioni di clienti acquisiti, e la gestione delle esigenze dei clienti può essere più puntuale. In questo caso si tratta di operatori telefonici che si specializzano in questo servizio, e dedicano i loro sforzi a massimizzare la qualità dell’utenza FWA senza compromessi.

Con l’avvento del 5G assisteremo a diverse evoluzioni. Innanzitutto sarà disponibile più capacità e sarà possibile raggiungere prestazioni in FWA confrontabili con quelle di un servizio fibra. In questo entrano in gioco tecnologie come il 5G su frequenze millimetriche ed il Massive MIMO realizzato con antenne attive intelligenti. In quest’ambito si colloca la recente sperimentazione effettuata in partnership fra Ericsson, Telecom Italia e Qualcomm, e successivamente con altri operatori nel mondo, per dimostrare la possibilità di offrire connettività 5G mmWave su lunghe distanze, anche oltre 7 Km. Considerato che le onde millimetriche erano considerate utilizzabili solo per realizzare coperture di poche centinaia di metri, si tratta di un passo avanti importante per aumentare le potenzialità di questo tipo di tecnologia.

Con il 5G sarà inoltre possibile implementare funzioni di “slicing” di rete ancora più avanzate che permetteranno agli operatori mobili di garantire con maggiore precisione la qualità del servizio agli utenti FWA, ma anche di differenziare i servizi in base al tipo di utente, offrendo ad esempio prestazioni “premium” ad utenti più esigenti ed imprese, o per casi d’uso avanzati.

I vantaggi della tecnologia FWA

Dal punto di vista implementativo, l’FWA ha un vantaggio fondamentale rispetto alla connessione fisica: non sono necessari interventi strutturali importanti per raggiungere il punto finale da collegare, che sia una abitazione, un ufficio o una impresa. La fibra viene portata fino al punto di installazione delle stazioni 4G/ 5G, che trasmettono il segnale radio fino all’utente finale, che deve semplicemente dotarsi di una CPE e di un abbonamento. Eventualmente, per poter garantire un collegamento più stabile e prestazioni più elevate, fino al Gigabit per secondo in download, può essere opportuno per l’utente installare una antenna dedicata all’esterno dell’edificio, oppure alla finestra. In questo caso l’unico cavo necessario, oltre a quello dell’alimentazione della CPE, sarà quello della piccola antenna dedicata. Un po’ come si fa con l’antenna televisiva e satellitare. Ma con ancora meno complessità (viste le ridotte dimensioni dell’antenna).

Possiamo quindi concludere che non soltanto l’FWA non rappresenta un antagonista alla fibra, ma ne diventerà un “alleato” imprescindibile nella battaglia contro il digital divide, permettendo agli operatori di espandere l’offerta di banda larga e contribuire  alla digitalizzazione del paese“, spiega Massimo Basile, Head of Networks and Managed Services Presales per Ericsson.

Source Massimo Basile per Ericsson Italia

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