Svizzera, l’estensione della regolamentazione favorisce il gap digitale tra città e campagna

di Valerio Longhi

La posizione di Swisscom in una nota stampa.

Lo scorso settembre il Consiglio federale ha trasmesso al Parlamento il messaggio concernente la revisione della Legge sulle telecomunicazioni (LTC). Swisscom ritiene che una revisione oggi sia inutile e dannosa. Le condizioni quadro in vigore hanno creato una forte concorrenza tra centinaia di fornitori e favoriscono gli investimenti nelle varie reti. Al momento attuale dell’ampliamento della larghezza di banda delle reti fisse e dell’ampliamento della quinta generazione delle reti mobile, la sicurezza degli investimenti è fondamentale. Un inasprimento della regolamentazione distorce il mercato e mette in pericolo prima di tutto gli importanti progetti di investimento nelle regioni periferiche. Argomenti quali roaming, neutralità della rete o protezione dei minorenni e dei consumatori sono stati già affrontati autonomamente dal settore e praticamente non hanno sollevato alcuna lamentela da parte dei clienti.

Swisscom non vede alcuna necessità di una revisione dell’LTC. Swisscom rifiuta in particolare l’ulteriore estensione della regolamentazione in fase di accesso alle reti. La costruzione delle nuove reti, come quella in fibra ottica e quella di telefonia mobile negli ultimi anni è il risultato di una forte competizione a livello di infrastruttura e di tecnologia. Nella rete mobile i fornitori senza reti proprie hanno accesso in tutta la Svizzera alle tre indipendenti e potenti reti di telefonia mobile rispettivamente di Swisscom, Salt e Sunrise. Nella rete fissa i clienti possono scegliere tra fino a tre infrastrutture di rete indipendenti, tra cui le reti di Swisscom, di gestori di rete via cavo e di aziende elettriche.

Soluzioni commerciali flessibili anziché una regolamentazione statale Inoltre, al giorno d’oggi tra i fornitori della concorrenza le reti vengono utilizzate reciprocamente in modo flessibile e orientato alle esigenze anche a condizioni commerciali. Solo di recente, ad esempio, UPC ha deciso di fornire ai clienti le proprie offerte nei comuni di Riehen e Losanna attraverso le reti di Swisscom.

MONDO3 SU TELEGRAM | MONDO3 SU FACEBOOKMONDO3 SU TWITTER

Ma anche Sunrise ottiene da anni accesso a tutte le tecnologie di rete fissa importanti di Swisscom e ha preso a questo proposito un accordo commerciale che le permette di apparire interessante ed economica e di risparmiare investimenti.

L’estensione della regolamentazione causa una focalizzazione sulle aree urbane Ad oggi non vi sono indizi che facciano credere che la concorrenza nel settore delle reti possa incontrare dei limiti e che sia necessario un intervento del governo in tempi brevi. Un’estensione della regolamentazione degli accessi è un intervento inutile e dannoso in un mercato che funziona. Tanto più alla luce del fatto che nei prossimi anni sono previsti grandi progetti di investimento, quali ad esempio la costruzione delle reti di telefonia mobile di quinta generazione. Swisscom intende collegare entro il 2021 tutti i comuni svizzeri con le tecnologie a fibra ottica. In questo modo, 9 abitazioni/negozi su 10 otterranno una larghezza di banda compresa tra 80 e 1000 Mbit/s. I comuni rurali beneficeranno maggiormente di questi investimenti rispetto alla media.

La sola Swisscom investe ogni anno circa 1,7 miliardi di franchi, apportando così la gran parte di tutti gli investimenti nell’infrastruttura delle telecomunicazioni svizzera. I grandi investimenti vengono però effettuati solo se per quest’ultimi si intravede in prospettiva un’adeguata indennità sul mercato. Per un’azienda presente su tutto il territorio in maniera capillare nonché garante del servizio universale come Swisscom, un’estensione della regolamentazione causerebbe un indebolimento e avrebbe come conseguenza la concentrazione degli investimenti principalmente sulle aree in cui la prospettiva di rendimento è garantita maggiormente, ossia le aree urbane ad alta densità demografica. Inoltre, gli investimenti autonomi per il collegamento di nuove aree diminuirebbero e si punterebbe più sulle reti già esistenti di altri fornitori. Infine, tutto ciò favorisce la nascita di un gap digitale tra città e campagna, minaccia l’espansione capillare della rete a banda larga e di conseguenza il processo di digitalizzazione dell’economia e l’attrattività della Svizzera come piazza economica.

Tra i compiti principali del legislatore vi è quello di promuovere gli investimenti nell’infrastruttura di rete. In nessuno dei paesi OCSE vi è al momento un investimento pro capite nell’infrastruttura digitale come in Svizzera, senza aiuti statali. Diversa appare ad esempio la situazione nell’UE, che sta lottando contro lacune negli investimenti e nell’approvvigionamento con l’infrastruttura a banda larga.

CS

Autoregolamentazione anziché interminabili processi legislativi

Molti degli argomenti toccati nella revisione sono stati affrontati attivamente dal settore negli ultimi anni. Un’autoregolamentazione e soluzioni flessibili che vengano elaborate in un dialogo comune tra clienti, attori del mercato e autorità si possono adattare rapidamente alle nuove necessità e realizzare in maniera non burocratica. Molti sforzi sono stati messi in atto in particolar modo per quanto riguarda il roaming, la neutralità di rete, la protezione dei minorenni e dei clienti e le chiamate indesiderate a scopo pubblicitario. Al giorno d’oggi questi campi lasciano a malapena adito a lamentele da parte dei clienti e rendono superflua una revisione della Legge sulle telecomunicazioni.

 

Ti potrebbe interessare anche...

Commenta la notizia nel Forum di Mondo3