Wind. Più vicini.

UE e fusione H3G-Wind: l’Italia non è la Scandinavia, ma occhio alle concentrazioni…

di Valerio Longhi

Wind. Più vicini.L’avviso circola sulla stampa specializzata nelle ultime 24 ore.

In effetti, quel che è stato deciso dall’Antitrust UE è un fattore importante per le TLC continentali tanto che le Borse hanno fatto segnare diversi segni negativi per gli operatori telefonici quotati.

Partiamo da cosa è successo: il piano di fusione tra TeliaSoneraTelenor si è fermato in quanto entrambe hanno deciso di avervi rinunciato visto che non hanno trovato un accordo condiviso con la Commissione europea. Niente di nuovo, proprio nei giorni scorsi un incontro tra l’Antitrust italiana e la Commissaria Vestager aveva messo in chiaro che l’obiettivo comune, tanto a livello nazionale che comunitario, era quello di “un’azione comune tra gli uffici dell’Agcm e quelli della Commissione per la lotta ai cartelli [..] “.

Tutto ciò però non è un sinonimo di stop per la fusione 3-Wind.
Uno, perché la situazione è diversa come il rapporto tra i due gestori rispetto agli (ex) dominanti TeliaSonera e Telenor.

Due, perché – nonostante si debba attendere i pareri delle autorità nei prossimi 24 mesi, molte fusioni sono andate a buon fine tra cui quella (difficile) tra gli operatori britannici O2 e Three nonché in Austria e Irlanda.

Probabilmente la concentrazione che porterà il nuovo protagonista (senza nome per ora, ndr) che nascerà dalla joint venture Wind – H3G ad essere il primo operatore mobile italiano dovrà sottostare ad alcune condizioni, ad oggi possiamo solo vedere come proseguirà il cammino.

Tra la Scandinavia e l’Italia ci sono molti km, non solo virtuali.

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