Smart working e lavoratori delle TLC, come potrebbe essere il futuro

di Redazione

Vodafone PadovaAccogliamo positivamente il fatto che il Governo, con il provvedimento approvato la scorsa settimana sul  “lavoro agile”,  si occupi di Smart Working. 

Si tratta di un passaggio normativo atteso da tempo dal settore delle Telecomunicazioni, le cui aziende sono state fra le prime in Italia ad avviare sperimentazioni sul campo, che già coinvolgono migliaia di lavoratori con riscontri molto positivi. 

Per questo è importante che la nuova normativa, che per ora conosciamo solo nella sua enunciazione di principi, sia in grado di favorire l’utilizzo di queste nuove modalità di lavoro senza ingabbiarle con regole che stravolgano i valori di  flessibilità  su cui si basa il loro successo nelle aziende dove già sono una realtà” è la posizione di Laura Di Raimondo, direttore di Assotelecomunicazioni-Asstel, l’associazione di rappresentanza delle imprese della filiera delle Tlc, in merito al disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri che, fra l’altro, introduce nell’ordinamento italiano nuove misure per lo sviluppo dello Smart Working o “lavoro agile”.

Lo Smart Working si può definire come una nuova filosofia manageriale fondata sulla restituzione alle persone di flessibilità e autonomia nella scelta degli spazi, degli orari e degli strumenti da utilizzare in ambito lavorativo, a fronte di una maggiore responsabilizzazione sui risultati.

 “Per queste sue caratteristiche  – sottolinea Di Raimondo –  è uno stile di lavoro più in linea con le aspettative delle nuove generazioni dei nativi digitali. Dal suo sviluppo ne deriveranno maggiori opportunità per l’inserimento nel mondo di lavoro di quelle categorie di potenziali lavoratori che oggi sono più in difficoltà, dai giovani alle donne, dagli anziani attivi alle persone diversamente abili”.

Nel portare avanti i progetti di Smart Working,  le nostre aziende hanno dovuto finora affrontare una serie di difficoltà rappresentate dalla normativa vigente, incapace di accogliere questo innovativo modo di lavorare – conclude il direttore di Asstel – Dalla nuova legge, quindi, ci aspettiamo un sostegno normativo intelligente, ovvero capace di supportare lo sviluppo dell’innovazione valorizzando quanto è già stato fatto e chiarendo una serie di temi, primo fra tutti quello legato alla sicurezza dei lavoratori”.

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