“Esiste una nuova frontiera della net neutrality, la “next” neutrality”, dichiara Nicita

di Andrea Trapani

Intervenendo oggi al convegno “5G e Net Neutrality” organizzato dalla Fondazione Ugo Bordoni, il Commissario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, Antonio Nicita, ha ribadito l’impegno di Agcom sulla regolazione della net neutrality, ricordando che l’Autorità è in prima fila nella revisione delle linee guida Berec sul regolamento relativo alla neutralità della rete.

Il Commissario ha sottolineato che “il principio base del regolamento europeo resta valido ed è quello di rispettare i diritti di uguale trattamento e non discriminazione degli utenti, garantendo al contempo i meccanismi innovativi tipici dell’ecosistema di Internet”. Tuttavia, ha specificato Nicita, nel contesto dei servizi e delle reti 5G il perseguimento di un bilanciamento equo ed efficiente di questi due obiettivi, necessita che le regole di net neutrality siano applicate per specifici contesti di non-discriminazione, riferiti cioè ad ambiti economici e tecnologici comparabili.

Le tecniche di slicing delle frequenze e di orchestration, che massimizzano le potenzialità innovative delle nuove reti 5G, sono infatti meccanismi tecnici di differenziazione e specializzazione dei servizi, tuttavia non per questo minano di per sé il principio di parità di trattamento degli utenti. L’Autorità dovrà quindi verificare di volta in volta quali siano le alternative rilevanti disponibili dal lato della domanda e dell’offerta di specifici servizi. A questo fine, secondo Nicita, gli operatori di mercato dovranno concretamente supportare il regolatore nello sforzo di ‘misurazione’ e comparazione, garantendo al contempo la massima trasparenza.

Esiste una nuova frontiera della net neutrality, la “next” neutrality, basata su un approccio sostanziale ai principi di non discriminazione e che per questo si estende anche alle grandi piattaforme digitali ed alle possibili discriminazioni non di prezzo, realizzate attraverso lo scambio implicito del dato tra fornitore di servizi/contenuti e gli utenti”, ha concluso Nicita.

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