Asstel, per la banda ultralarga serve “semplificare le procedure autorizzative”

di Redazione

«I fondi del Pnrr per la realizzazione delle reti ultraveloci in Italia rappresentano uno strumento per connettere le aree remote del Paese e per rendere eque e pervasive le tecnologie ultra-broadband su tutto il territorio nazionale» – così ha esordito Laura Di Raimondo, Direttore di Asstel, alla tavola rotonda “Invitalia al fianco dei Comuni per l’innovazione e la sostenibilità” organizzata da Invitalia e Infratel all’interno dell’Assemblea annuale di ANCI.

«La filiera TLC è strategica sotto tre aspetti: il valore sociale in termini di connettività̀ e servizi per la popolazione, il valore industriale grazie alla possibilità̀ di abilitare molteplici servizi per le imprese e la pubblica amministrazione, il valore economico generato. L’obiettivo comune delle imprese della Filiera TLC è di superare il digital divide, collegando anche gli edifici scolastici e gli edifici del servizio sanitario nazionale. Grazie al Pnrr sarà possibile anticipare al 2026 gli obiettivi individuati al 2030 dal piano europeo del Digital Compass.

Tuttavia – ha proseguito il Direttore –per raggiungere gli obiettivi nelle tempistiche individuate sono necessari interventi per semplificare le procedure autorizzative. Tema sul quale il precedente Governo aveva messo in atto diverse riforme che l’industria ha valutato positivamente, ma che impiegheranno ancora tempo per dispiegare pienamente i propri effetti».

Ha concluso Di Raimondo: «Per la competitività futura del Paese e per giocare un ruolo significativo nello sviluppo dell’innovazione e della sostenibilità dei comuni, occorre sviluppare molteplici sinergie tra gli attori della filiera per rafforzare il legame tra le imprese e la Pubblica Amministrazione, nonché consentire alle riforme di avere piena efficacia».

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