VAS: “Proponenemmo PIN per attivare i servizi premium”, ricorda Consumerismo No Profit

di Tommy Denet

Sul caso della cosidetta truffa dei servizi telefonici a sovrapprezzo su cui indaga la Procura di Milano, Consumerismo No profit – associazione dei consumatori specializzata in tecnologia – ha chiesto ieri alla magistratura di essere ascoltata come soggetto informato dei fatti.

“Nel 2015 l’Agcom varò una delibera che prevedeva, per i servizi a sovrapprezzo tramite rete dati mobile, la necessità che il fornitore avesse acquisito “l’esplicito consenso da parte dell’utente in ordine a tale modalità di addebito, in particolare tramite l’inserimento del proprio numero di utenza mobile al momento dell’acquisto”.

Nei fatti, però, questo obbligo non è mai entrato in vigore con la conseguenza che gli utenti, ancora oggi, si ritrovano addebitati costosissimi servizi che non hanno richiesto e per i quali non hanno fornito alcun consenso – spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo.


Nel 2017, nel corso di un incontro delle associazioni dei consumatori con l’Autorità per le comunicazioni, proponemmo di rendere obbligatorio un codice Pin che l’utente doveva inserire qualora volesse consapevolmente attivare servizi a sovrapprezzo, ma nemmeno tale proposta è stata presa in considerazione”.

Si arriva pertanto oggi alla truffa sui servizi Vas scoperta dalla Procura e che vedrebbe coinvolti i principali operatori telefonici – prosegue Consumerismo – Per tale motivo abbiamo chiesto alla magistratura di essere convocati in procura come soggetti informati dei fatti, affinché siano accertati i motivi per cui nonostante le promesse nessuna misura sia stata adottata per tutelare efficacemente gli utenti e proteggerli dai servizi a sovrapprezzo.

C.Stampa

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