Firmata l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale del lavoro per le telecomunicazioni

di Redazione

Lo scorso 13 novembre Asstel-Assotelecomunicazioni e le Organizzazioni Sindacali di categoria Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil hanno sottoscritto l’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del CCNL per i dipendenti delle imprese TLC – scaduto il 30 giugno 2018 – e che ad oggi interessa 130.000 lavoratori.

L’Accordo raggiunto, in modalità completamente digitale a motivo del distanziamento imposto dalla pandemia, trova il suo ancoraggio nel Patto per la Fabbrica del 9 marzo 2018, firmato da Confindustria e dalle Confederazioni Sindacali, a vent’anni dalla firma del primo CCNL del settore”, ha dichiarato il Presidente di Asstel, Pietro Guindani.

L’accordo per la prima volta affronta anche un tema di politica industriale, centrale per la Filiera, ovvero l’impegno di avviare un percorso utile per affrontare in maniera sistemica i temi strutturali del settore CRM/BPO, attraverso soluzioni che ne favoriscano le condizioni di sostenibilità complessiva, con particolare attenzione all’innovazione di servizio, la produttività del lavoro e lo sviluppo del capitale umano” ha aggiunto il Presidente di Asstel.

Altro punto qualificante del negoziato è la rivisitazione del sistema di classificazione del personale legato ai processi di trasformazione digitale – in una prospettiva di sempre maggiore valorizzazione delle competenze – con l’inserimento di 26 nuovi profili professionali legati alle innovazioni digitali e il superamento di figure professionali non più presenti nel Settore.

Nell’Ipotesi di Accordo per il rinnovo del CCNL è stato recepito il Protocollo “Principi e Linee Guida per il Nuovo Lavoro Agile nella Filiera delle Telecomunicazioni” sottoscritto lo scorso luglio e che costituisce la cornice per ulteriori accordi di implementativi, demandati alla contrattazione di secondo livello.

Nell’ambito del sistema di tutele del lavoro, è stata prevista la costituzione di un Fondo Bilaterale di Solidarietà di Settore, a cui le imprese potranno far ricorso per il sostegno al reddito in caso di attuazione di misure per la riorganizzazione, la riduzione della forza lavoro o dell’orario di lavoro, nonché per il finanziamento di formazione professionale e riqualificazione.

Grande attenzione è stata posta all’aggiornamento della parte normativa del CCNL, alle previsioni di legge e alla semplificazione delle previsioni contrattuali meritevoli di aggiornamento. In particolare, sono stati rivisitati gli istituti del mercato del lavoro – contratto a termine, somministrazione, part-time, apprendistato – e adeguate le disposizioni contrattuali su aspetti importanti della disciplina del rapporto di lavoro e dell’orario di lavoro. Sono state condivise discipline specifiche riferite a esigenze, anche di carattere sociale, dei lavoratori quali ferie solidali, ampliamento del periodo di comporto di malattia per i lavoratori affetti da gravi patologie, permessi e aspettative per le vittime di violenza e per genitori con figli affetti da DSA.

Per quanto riguarda il trattamento economico, è stato concordato un aumento del Trattamento Economico Minimo (TEM) di € 70 a regime al livello 5 della scala inquadramentale. L’aumento sarà corrisposto in quattro tranche a partire da aprile 2021.

Con le stesse decorrenze verrà corrisposto, nell’ambito del Trattamento Economico Complessivo (TEC), l’Elemento Retributivo di Settore riferito alla produttività nella misura di €30.

Sempre nell’ambito del TEC le Parti hanno concordato l’incremento della contribuzione aziendale al Fondo di Previdenza Telemaco all’1,3% da aprile 2021 eall’1,4% da dicembre 2022 e la contribuzione al Fondo Bilaterale di Solidarietà di Settore che sarà per 2/3 a carico azienda e 1/3 a carico dei lavoratori.

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