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Tutti contro il Registro delle Opposizioni: le associazioni dei consumatori sul piede di guerra

di Redazione

A 4 mesi dalla sua partenza, il nuovo Registro Pubblico delle Opposizioni si è rivelato inadeguato ad assicurare una efficace tutela degli utenti, al punto che le telefonate commerciali non solo proseguono senza sosta ma, in alcuni casi, hanno registrato un sensibile incremento.

Lo denuncia oggi Assoutenti, che sta ricevendo le proteste dei cittadini che si sono iscritti al nuovo strumento avviato lo scorso 27 luglio.

“Ad oggi 3,4 milioni di italiani hanno aderito al Registro nella speranza di non essere più vittime di telefonate indesiderate, ma riceviamo moltissime segnalazioni sulle chiamate commerciali che provengono da call center stranieri o da numeri fittizi creati da appositi software – spiega il presidente Furio Truzzi Il paradosso, però, è rappresentato dal fatto che alcuni utenti, subito dopo l‘iscrizione al Registro, hanno visto aumentare il numero di telefonate ricevute, ottenendo un effetto diametralmente opposto a quello sperato. In tal senso bene fa AGCOM a chiedere alle società telefoniche di bloccare i numeri senza prefisso nazionale”.


“Il telemarketing, poi, ha cambiato pelle, e nell’ultimo periodo sono aumentate le chiamate che pubblicizzano non contratti di energia o telefonia, ma trading online, acquisto di Bitcoin e investimenti finanziari” – aggiunge Truzzi.

“E’ evidente che serve un cambio di rotta per correggere uno strumento che, ad oggi, si è rivelato fortemente inadeguato e per questo chiediamo al Governo di modificare urgentemente la normativa prevedendo, così come hanno fatto altri paesi a partire dall’Olanda, un sistema “Opt-in”, per cui solo chi si iscrive al Registro fornisce espresso consenso al telemarketing e quindi può ricevere telefonate commerciali” – conclude il presidente di Assoutenti.

In base ai dati raccolti dal Codacons, più di un utente su 2 iscritto al Registro (il 60% circa) continua ad essere bersagliato da chiamate di operatori che offrono servizi e contratti, in totale spregio delle disposizioni attuali in tema di telemarketing. Il 40% circa delle telefonate commerciali ricevute dagli utenti propone contratti di forniture per luce e gas, mentre il 32% è legato al mondo della telefonia; il 28% riguarda trading e investimenti.

Sempre più numerose le chiamate che provengono da sistemi automatizzati attraverso numeri fittizi creati da appositi software proprio allo scopo di aggirare ed eludere le norme in materia.

Nella sua denuncia il Codacons evidenzia la palese violazione delle disposizioni previste dal Codice della privacy, ma anche possibili fattispecie penali che il mancato rispetto del Registro pubblico delle opposizioni potrebbe realizzare, come il reato di molestie e quello di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità. L’associazione ha chiesto quindi al Garante e alla magistratura di aprire indagini sul territorio volte ad accertare il mancato rispetto della privacy dei cittadini, accertando le relative responsabilità. All’Antitrust l’associazione chiede invece di avviare una istruttoria per pratiche commerciali scorrette sanzionando gli operatori scorretti. “In tempi non sospetti avevamo previsto il possibile flop del nuovo Registro, e i numeri ci danno purtroppo ragione – afferma il presidente Carlo Rienzi – Le falle che caratterizzano questo strumento e gli interessi miliardari che ruotano attorno al settore del telemarketing impediscono oggi di porre davvero fine all’odioso fenomeno delle telefonate selvagge. Speriamo che ora, grazie al nostro esposto, magistratura, Antitrust e Garante si attivino contro i trasgressori, sanzionando con la massima severità la violazione della privacy dei cittadini”.

Una posizione che, a inizio mese, era stata lanciata anche da un’altra associazione, Aduc, che chiedeva l’introduzione dell’opt-in sulla base dell’esperienza statunitense.