TLC, Tar risponde all’istanza Assoprovider sui diritti d’autore e legge anti pezzotto

di Redazione

«È una battaglia di civiltà»,

così Giovanbattista Frontera, presidente dell’associazione degli operatori di prossimità, spiega la decisione di impugnare il Regolamento in materia di diritti d’autore e le recenti disposizioni antipirateria.

Il Tar del Lazio ha emesso il 17 ottobre, un’ordinanza per accogliere l’istanza istruttoria di Assoprovider, sul Regolamento in materia di diritti d’autore e la cosiddetta legge anti pezzotto.

L’associazione, che riunisce i rappresentanti delle imprese del settore delle comunicazioni elettroniche in tutt’Italia, ha deciso di ricorrere al Tar per contestare le modifiche al Regolamento in materia di diritto d’autore e i presupposti della stessa norma ovvero la legge 93 del 14 luglio 2023 in materia di antipirateria, entrata in vigore lo scorso otto agosto.

Il Tribunale amministrativo Regionale del Lazio ha ordinato all’AGCOM di depositare immediatamente i rilievi operati dalla Commissione europea alle disposizioni antipirateria.

«La funzione della Magistratura, a presidio delle garanzie costituzionali ed euro-unitarie, è imprescindibile nel nostro Paese, in tutti i campi del diritto, è questa, in ultima analisi, la ragione per la quale l’Associazione di categoria si è mossa ed ha deciso di impugnare le disposizioni citate», è la dichiarazione dell’Avvocato Fulvio Sarzana di S. Ippolito, dello Studio legale Sarzana e Associati, di Roma, che ha formulato l’istanza.

In linea generale, l’associazione contesta che le disposizioni in materia di diritto d’autore impongano ai provider di assumere un ruolo di “poliziotti della Rete”, con tutti i costi che questo comporta. Un ruolo che invece dovrebbe spettare alle istituzioni pubbliche ordinarie, come le forze di polizia e la Magistratura.

L’associazione tiene a precisare che considera sacrosanta la tutela del diritto d’autore e che le sue proteste e azioni legali non hanno nulla a che vedere con la reale tutela degli artisti e degli interpreti, a cui guarda con simpatia e rispetto.

Assoprovider ha una lunga tradizione di tutela dei diritti civili, che ha spesso esercitato nel totale disinteresse delle istituzioni. Si ricordano la battaglia, arrivata sino alla Corte costituzionale, sui poteri repressivi delle Autorità amministrative indipendenti e sulla necessità di sottoporre le controversie che riguardano i diritti a un Giudice terzo e imparziale

«La battaglia è solo all’inizio. Andremo fino in fondo. Questo è certo», conclude Frontera.

CS