Addio al digital divide: la fibra ottica arriverà in tutta Italia!

di Valerio Longhi

La connessione veloce sta diventando sempre di più un elemento fondamentale nella vita di tutti i giorni, si potrebbe addirittura definire un diritto dell’uomo la possibilità di navigare su internet.

Ma la realtà dei fatti attuale è che in diverse zone del nostro Paese non è ancora possibile godere dei vantaggi della banda larga, a causa della conformazione morfologica del nostro territorio, alla parcellizzazione dell’ambito operativo degli operatori del settore hi-tech (ovviamente concentratisi inizialmente sulle aree a maggiore redditività) e dell’atavica arretratezza di alcune zone montane storicamente dedite all’agricoltura e all’allevamento.

Investimenti per tutte le regioni

Inizialmente è stata effettuata un’attività di analisi e ricognizione dello stato attuale di copertura internet in Italia da parte di Infratel. È stata così prodotta una mappa cromatica suddivisa in aree bianche, grigie e nere.

Le zone caratterizzate da un marcato digital divide saranno quindi coperte da una connessione in grado di consentire in Download 1 Gigabit al secondo e 200 Mbit al secondo in Upload in maniera stabile.

Con queste velocità diventa quindi possibile accedere a servizi online come streaming in HD dalle principali piattaforme come Netflix, Amazon Prime Video e Disney+. Inoltre, sarà possibile caricare video su Youtube senza dover attendere ore o anche giorni, fare video chiamate e utilizzare in modo fluido siti e giochi su internet come quelli di bingo online che trovi qui.

Un programma ambizioso

I tempi inizialmente previsti puntavano alla cancellazione definitiva del Digital Divide in tutta Europa entro il 2022. Ora, secondo quanto affermato recentemente, si punterebbe al più realistico 2026.

Sono infatti in programma investimenti pubblici complessivi di 3,8 miliardi di euro per raggiungere la connettività in download e upload specificata in precedenza. Il modello di assegnazione dei lavori ha preso una netta svolta, passando al modello basato sugli incentivi grazie ai fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).

Tramite la mappatura di Infratel si è riusciti a identificare in più di 6 milioni di unità abitative quelle potenzialmente interessate da questo upgrade della connessione.

I risultati già raggiunti

Attraverso l’attività del consorzio Open Fiber è già stato possibile portare nel terzo millennio più di 12 milioni di unità immobiliari. Fino a pochi anni fa, infatti, le case disseminate fra 185 città e ben 2.500 comuni di piccole dimensioni non godevano della connessione veloce a internet.

Naturalmente ancora molto rimane da fare per completare un’infrastruttura fondamentale per il presente e il futuro del nostro Paese. In un mondo sempre più interconnesso, l’economia digitale è diventato il primo settore per valore globale. Solo con una connettività degna di un Paese moderno, i privati e gli imprenditori riusciranno a godere al massimo delle opportunità generate da tali innovazioni.

Internet come mezzo di aggregazione sociale

Oltre al fattore economico, internet potrebbe diventare l’occasione per creare punti di aggregazione in città sempre più slegate e incapaci di far incontrare i propri cittadini. Si pensi ad esempio agli hotspot pubblici in cui è possibile collegarsi gratuitamente a internet su reti a banda larga. Il Comune di Napoli è solo l’ultimo di una lunga serie ad aver aderito al progetto Piazza Wi-Fi Italia che va proprio in questa direzione.

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