Banda Larga, Ali Toscana: “Ritardi certificati da Corte Conti, ora governo intervenga”

di Redazione

“I ritardi sono nei fatti. E adesso anche la Corte dei Conti li certifica. La Toscana è una delle regioni dove procede con più lentezza il piano pubblico per portare la banda ultra larga laddove le aziende private non investono, nelle cosiddette Aree bianche: piccoli comuni, zone interne o considerate marginali. Quello per portare internet veloce nelle Aree bianche è un progetto finanziato con soldi pubblici e di cui si occupa Open Fiber, quindi Cdp, quindi il Tesoro.
Il governo ha dunque tutti gli strumenti per intervenire e pretendere che si acceleri”.
A dirlo è il presidente di Autonomie locali Toscana Andrea Marrucci, sindaco di San Gimignano.

Le Aree bianche – ricorda Marrucci – sono le più svantaggiate: sono prive di infrastrutture per la banda ultra larga e nessun operatore le ritiene redditizie, perché ci sono pochi clienti rispetto all’investimento richiesto. Poi ci sono le aree grigie, che sono messe un pochino meglio, perché hanno almeno un operatore che già offre il servizio, ma anche lì sappiamo le difficoltà che persistono. Il piano di intervento pubblico prevede investimenti sia nelle aree bianche che in quelle grigie.

Perché ormai internet è un servizio pubblico: senza si fermano le attività, rallenta la socialità, aumenta l’isolamento. Ma i ritardi sono una costante. In particolare, per quel che riguarda le Aree bianche, il programma prevedeva una copertura entro settembre 2024, ma la Corte dei Conti stima che in Toscana si debba attendere la metà del 2025. A rallentare sono la burocrazia e la carenza di forza lavoro, cioè due aspetti su cui il governo può intervenire: snellendo le procedure e imponendo ad Open Fiber di intensificare il lavoro”.

“Non avere la possibilità di accedere a internet veloce significa restare tagliati fuori da un mondo che invece corre sempre di più – conclude Marrucci -. Su molti aspetti è impossibile intervenire, penso alla posizione geografica di un piccolo comune o alla sua distanza da centri più grandi. Ma alcuni gap si possono superare: i progetti ci sono, ora serve la volontà di portarli a termine”.

Immagine di copertina Depositphoto