Banda ultra larga in Sicilia, gia’ realizzato il 40% degli interventi nei 142 comuni previsti dal piano

di Valerio Longhi

Forte impulso in Sicilia al programma relativo alla realizzazione della rete di nuova generazione in fibra ottica per fornire la banda ultralarga e favorire il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea.

Lo stato di avanzamento del piano è stato illustrato mercoledì scorso da Carlo Filangieri, Responsabile Open Access di Telecom Italia/TIM, Alessandro Baccei, Assessore per l’Economia della Regione Siciliana, Mario Lanza, Dirigente del Servizio 1 l’ufficio per l’attività di coordinamento dei sistemi informativi regionali e l’attività informatica della Regione e delle pubbliche amministrazioni regionali, Vincenzo Vinciullo, Presidente Commissione Bilancio Assemblea Regionale Siciliana, Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel Italia e Salvatore Nappi, Responsabile Sales Sud di Telecom Italia/TIM.

Telecom Italia si è aggiudicata il Bando per la Regione Siciliana emesso dal Ministero dello Sviluppo Economico attraverso Infratel Italia, la società “in house” del Ministero incaricata di attuare il Piano nazionale Banda Larga e il Progetto strategico Banda Ultra Larga e approvato dalla Commissione Europea. Il programma, relativo alla concessione di un contributo per la realizzazione di nuove infrastrutture ottiche passive abilitanti alle reti NGAN in 142 nuovi comuni, prevede un investimento complessivo di oltre 106 milioni di Euro così ripartito: 73 milioni di finanziamento pubblico messi a disposizione dalla Regione Siciliana tramite l’utilizzo dei fondi PAC e 33 milioni stanziati da Telecom Italia.

Dall’avvio dei lavori avvenuto a settembre dello scorso anno, ad oggi, Telecom Italia ha già realizzato oltre il 40% degli interventi complessivi previsti dal progetto, con più di 2.000 armadi stradali collegati alla fibra ottica. La copertura è stata già completata ad Aci Castello, Belmonte Mezzagno, Cinisi, Floridia, Grammichele e Terrasini.

“La Sicilia rappresenta un’importante tappa del percorso che ci vede impegnati a cablare velocemente l’Italia con la fibra ottica e contribuire in questo modo allo sviluppo e alla trasformazione del Paese – afferma Carlo Filangieri, Responsabile Open Access di Telecom Italia/TIM -.  Stiamo lavorando alacremente per soddisfare la crescente richiesta di banda ultralarga, in linea con gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea. Il nuovo piano industriale prevede in Italia, nel triennio 2016-18, investimenti complessivi pari a 12 miliardi di euro, di cui 4,9 per la sola componente innovativa: questo ci consentirà di raggiungere a livello nazionale l’84% della popolazione con la fibra ottica e oltre il 95% con il 4G a fine piano. L’impulso che stiamo dando alla fibra ottica in Sicilia, dove ai 33 milioni di investimento per l’infrastruttura passiva TIM ne aggiungerà altri 52 per l’elettronica delle centrali necessaria ad attivare il servizio, fa parte di un programma all’avanguardia che, grazie alla lungimirante collaborazione tra pubblico e privato, permetterà alle regioni del Sud Italia di proiettarsi ai primi posti in Europa per disponibilità di connessioni a banda ultralarga. Siamo quindi fortemente concentrati nella realizzazione di infrastrutture di nuova generazione per rendere disponibili servizi innovativi e contribuire così al sostegno e allo sviluppo del territorio. Ci auguriamo che la disponibilità di questa moderna infrastruttura sia di stimolo per i privati e la Pubblica Amministrazione a sviluppare nuovi servizi, proiettandoci così verso un modello di digital life in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di aumentare la produttività delle imprese”. 

Il progetto – ha dichiarato Alessandro Baccei, Assessore per l’Economia della Regione Siciliana – si inserisce nel quadro più ambizioso di dotare entro il 2020 tutto il territorio regionale di una connettività pari a quella del resto del Paese, con l’obiettivo dichiarato di azzerare il digital divide rispetto alle regioni tecnologicamente più avanzate  del centro-nord. Le iniziative in campo consistono sostanzialmente nel completamento del Piano Nazionale Banda Larga, nella realizzazione di una infrastruttura in Banda Ultra Larga nel territorio della Regione, nella realizzazione del Progetto RAN (ossia l’infrastruttura di completamento della rete in banda larga nella Pubblica Amministrazione regionale, compreso il settore sanitario) e nel realizzare la connettività nelle aree rurali. Per tali iniziative è previsto l’impiego di risorse finanziarie per circa 160 Meuro a valere sui diversi fondi statali e comunitari. Sono inoltre previsti ulteriori interventi, ancora nella fase programmatica, sia per la diffusione della banda ultralarga sia per il completamento della connettività di base dell’intero territorio regionale con un impegno finanziario complessivo a valere sul PO FESR 2014/2020 quantificabile in circa 231 Meuro, oltre a risorse dell’FSC 2014-2020 e PON imprese e competitività per 364 Meuro”.

“Con la realizzazione della rete a fibra ottica verranno abbattute le distanze tra nord e sud; la Sicilia entrerà a pieno titolo, da protagonista, in Europa e il merito va condiviso con quanti hanno creduto in questo progetto e per prima, credo, Telecom Italia, che ha investito risorse proprie in questo settore nevralgico della vita del nostro Paese – ha affermato Vincenzo Vinciullo, Presidente Commissione Bilancio Assemblea Regionale Siciliana -.  La leale collaborazione fra i 142 Comuni della Regione Siciliana che partecipano attivamente alla realizzazione della Banda Ultra Larga, cercando di eliminare e di risolvere tutti i problemi burocratici che si frappongono al raggiungimento dell’obiettivo, gli Uffici periferici della Regione e le altre Pubbliche Amministrazioni farà sì che, di qui a qualche mese, migliaia di famiglie, centinaia di studenti, docenti, rappresentanti di Uffici Statali, Regionali e Comunali, medici, paramedici, Carabinieri, Poliziotti, Finanzieri e appartenenti alle Forze Armate potranno utilizzare la fibra ottica che consentirà la trasmissione di dati e notizie in tempi rapidissimi”.

“La  Sicilia si unisce ad altre regioni del Sud come Molise, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania e Lazio, avviando i lavori per la realizzazione della nuova rete a banda ultralarga – ha detto Salvatore Lombardo, Amministratore Delegato di Infratel Italia -. In linea con quanto previsto dall’Agenda Digitale europea, i cittadini siciliani avranno finalmente la possibilità di usufruire di servizi di connettività ad oltre 30 Megabit. Questo intervento, cofinanziato da Telecom Italia e Regione Siciliana, rappresenta l’ultimo progetto del vecchio Piano avviato nel 2013 e già completato in molte regioni”.

Il progetto prevede, entro gennaio 2017, la copertura di 142 nuovi comuni (60  già indicati dal Ministero dello Sviluppo Economico e da Infratel nel Bando di gara più altri 82 comuni), rivolgendosi ad oltre 2,3 milioni di abitanti, attraverso circa 5mila chilometri di fibra ottica. I comuni interessati potranno sfruttare, su tutte le aree coperte, un’infrastruttura a banda ultralarga che potrà consentire collegamenti con velocità da 30 fino a 100 Megabit al secondo, accelerando in questo modo l’accesso ai servizi digitali innovativi rivolti a cittadini, imprese e istituzioni locali.

Per raggiungere questo risultato verranno adeguate da Telecom Italia 231 centrali, che consentiranno così di abilitare circa 1.250.000  unità immobiliari con collegamenti da 30 a 100 Megabit al secondo e più di 1.165  edifici – tra cui 449 sedi della Pubblica Amministrazione centrale e locale e 213 delle Forze Armate, oltre 476 istituti scolastici e uffici della Pubblica Istruzione, circa 27 ospedali e strutture sanitarie – a partire da 100 Megabit al secondo.

Oltre a questo progetto cofinanziato dalla Regione Siciliana, Telecom Italia ha già realizzato infrastrutture di nuova generazione, in autonomia e con propri investimenti, ad Agrigento, Caltanissetta, Catania, Gela, Marsala, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa e Trapani dove sono disponibili i servizi a banda ultralarga per le famiglie e le aziende, a conferma del livello avanzato dell’infrastruttura.

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