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Il ritorno alla fatturazione mensile non colpisce nel bilancio TIM

di Valerio Longhi

Il Consiglio di Amministrazione di TIM si è riunito ieri sotto la presidenza di Fulvio Conti per approvare la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2018.

Su base organica i ricavi totali consolidati del semestre sono sostenuti dai ricavi da servizi a livello di Gruppo (8,8 miliardi di euro, +1,9% YoY), che sia in Italia sia in Brasile hanno registrato performance positive (rispettivamente 6,9 miliardi di euro, +0,8% YoY e 1,9 miliardi di euro, +6,0% YoY).

Nel secondo trimestre dell’anno, i ricavi da servizi della Business Unit Domestic hanno tenuto nonostante l’impatto derivante dal ritorno alla fatturazione mensile, registrando un dato sostanzialmente in linea con il periodo dell’anno precedente (-0,4% su base organica).

L’EBITDA organico, al netto della componente non ricorrente e degli altri “one-off”, è pari a 4 miliardi di euro e presenta una variazione positiva di 2 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2017. L’EBITDA confrontabile di Gruppo del semestre pari a 3,9 miliardi di euro sconta l’effetto negativo della componente Domestic (-4,8%) per l’effetto di elementi non ricorrenti, tra cui l’accordo sulla Solidarietà rinnovato solo a fine giugno 2018, l’impatto del ritorno alla fatturazione mensile, la nuova regolamentazione europea sul roaming e altri aspetti regolatori.

Nel secondo trimestre dell’anno continua l’evoluzione positiva del segmento mobile domestico, con ricavi in crescita dell’1,6% YoY, supportati in particolare dai ricavi da servizi retail (+0,5% YoY), grazie a migliori performance operative che hanno più che compensato le sfide competitive e regolatorie. Grazie a net adds totali sul Mobile Broadband pari a 271k, con i clienti LTE che aumentano di 325k, TIM chiude il periodo a 13,3 milioni di linee Mobile BroadBand attive (su una base clienti totale di 31,6 milioni). Tali risultati sono stati raggiunti anche grazie alla copertura LTE best-in-class di TIM, che raggiunge oltre il 98% della popolazione.

Nel segmento fisso domestico il posizionamento premium di TIM, rafforzato dagli ulteriori avanzamenti in termini di copertura UBB – che ha raggiunto l’80% delle unità abitative – e basato su nuove offerte più semplici e flessibili, una migliore acquisizione clienti attraverso diversi canali e da una proposta sempre più convergente, ha consentito nel secondo trimestre dell’anno una crescita netta delle linee fibra di 590k, equamente ripartite tra Wholesale e Retail. Di conseguenza, il settore fisso domestico registra una solida crescita dell’ARPU BroadBand (+2,4%), che si attesta a 26,1 euro per linea/mese.

Grazie a nuove offerte e partnership sui contenuti, la strategia convergente è in crescita costante e ha permesso di incrementare la base clienti sul Fisso di TIMVISION del 14% trimestre su trimestre (+204k).

A questi solidi risultati operativi si è accompagnata un’attenta disciplina nei costi, che ha permesso efficienze negli Opex e importanti risultati nei Capex (740 milioni di euro nel 2Q) in coerenza col forte aumento già conseguito nella copertura Fibra e UBB Mobile e confermando allo stesso tempo la posizione di leadership tecnologica di TIM.

Ne è conseguita una generazione di cassa netta di 396 milioni di euro nel secondo trimestre, che ha consentito di ridurre il debito di Gruppo al 30 giugno di ulteriori 167 milioni di euro.

Continua il programma di trasformazione del Piano DigiTIM, con l’obiettivo di migliorare la customer & employee experience e l’efficienza tramite una revisione strutturale dei principali processi e degli strumenti dell’azienda. L’impatto più rilevante nel primo semestre è stato generato dal processo di “smart capex allocation” che indirizza e definisce i programmi di investimento in base alla redditività attesa. Sono cresciuti sensibilmente i clienti serviti attraverso canali digitali ed è prossimo il lancio della nuova app convergente best in class in Italia. Sono anche stati digitalizzati diversi processi di back-office del caring ed è incrementata la produttività dei tecnici “on-field”. Le priorità ora si rivolgono ad accelerare i piani di decommissioning, all’estensione di use cases sui Big-Data & Analytics e all’insourcing di attività.

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