Vodafone Institute, cosa pensano gli italiani e gli europei del Recovery Plan. Il digitale tra i temi caldi

di Andrea Trapani

Vodafone e Vodafone Institute pubblicano un’indagine condotta da Kantar nel mese di dicembre 2020 su oltre 15.000 cittadini di 15 Paesi europei sulla percezione e l’atteggiamento nei confronti del Recovery Plan.

Dalla ricerca emerge che per i cittadini europei il Recovery Plan è un modo efficace per sostenere la ripresa dei Paesi. Gli intervistati ritengono inoltre che il settore sanitario, le piccole imprese, la creazione di nuovi posti di lavoro e il digitale debbano essere al centro dell’utilizzo dei fondi europei.

Il think tank di Vodafone, infatti, ha voluto capire quanto le urgenze di un piano europeo (e la sua declinazione italiana) fossero effettivamente percepite. “Il sondaggio Digitising Europe Pulse sottolinea che i cittadini guardano ai loro governi nazionali per risolvere la grave crisi sanitaria ed economica e dimostra il valore che attribuiscono alla connettività” commenta Inger Paus, direttore del Vodafone Institute.

Focus point

Secondo la ricerca, l’80% degli europei è a conoscenza del Recovery and Resilience Facility (RRF) dell’Unione europea; in Italia questo dato è superiore al 90% e si registra fra i più alti livelli di familiarità sul tema.

La stragrande maggioranza degli europei ritiene che il programma dovrebbe impattare in maniera più urgente il settore sanitario (92%, valore che sale al 95% fra i rispondenti italiani); creare opportunità per le piccole imprese colpite dalla pandemia (88%, che sale al 92% fra gli italiani) e creare nuovi posti di lavoro (86%, dato che sale al 92% fra gli italiani). ). Per nove italiani su dieci è inoltre importante che il pacchetto di aiuti europei contribuisca a salvare posti di lavoro, e per una percentuale quasi analoga è importante che i fondi del Recovery Fund siano destinati anche alla lotta alla pandemia.

Tre europei su quattro ritengono che siano aspetti importanti per la ripresa: la digitalizzazione di pubblica amministrazione e di servizi pubblici (75%, dato che sale all’80% fra gli italiani), le competenze digitali (74% in Europa, 78% in Italia) e accesso a Internet a banda larga (73% in UE, in Italia al 77%).

5G, fondi insufficienti

Tornando al punto, il Pnrr dice che la digitalizzazione è fondamentale perché abilita gli altri assi strategici (transizione ecologica e inclusione sociale), che dovranno guidare l’azione di rilancio del Paese ma, fanno notare gli operatori di tlc, ai piani per il 5G secondo le prime indicazioni, è stato destinato appena lo 0,5% delle risorse complessive.

Source vodafone-institut.de (.pdf)

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