5G e non solo: “Investire in Italia è molto difficile”, ricorda WINDTRE

di Redazione

Le caratteristiche di un settore tipicamente “capital intensive” come quello delle telecomunicazioni, rendono auspicabile una politica industriale olistica che favorisca una fair competition tra tutti gli attori, che sia coerente con le sfide tecnologiche e di sistema Paese e che permetta un adeguato ritorno sugli ingenti investimenti necessari per dare questo decisivo impulso all’evoluzione del Paese”.

Questa la “ricetta” di Enrico Barsotti, Ceo Office Director di WindTre che evidenzia, intervistato dal Direttore del Corriere delle Comunicazioni, gli ostacoli sul cammino del 5G proprio in un momento in cui ci sarebbe bisogno di spingere gli investimenti a sostegno della ripresa dell’economia italiana.

Investire in Italia è molto difficile: i limiti alle emissioni elettromagnetiche sono tra i più stringenti al mondo e non c’è certezza sui tempi di realizzazione degli interventi, a causa della burocrazia”.


Il mercato delle telecomunicazioni in Italia è peculiare“, continua Barsotti, “è diverso dal resto d’Europa. Dal punto di vista tecnologico, in Italia, siamo secondi dopo la Spagna ma complessivamente, andando a considerare tutti gli indicatori di contesto, ci posizioniamo al ventesimo posto. Un ritardo dovuto principalmente agli aspetti regolamentari e burocratici che storicamente penalizzano la nostra competitività.

E inoltre operiamo in un contesto di iper-competitività che ha generato prezzi al consumo tra i più bassi del continente”.

L’articolo integrale è pubblicato su corrierecomunicazioni.it

Source: Wind Tre Press Office