Cosa ne pensano gli italiani, ecco i risultati del Sondaggio “5G e Cultura Digitale”

di Redazione

I vantaggi del 5G e il bisogno degli utenti di essere correttamente informati secondo l’indagine delle Associazioni dei consumatori che ha coinvolto circa 6.000 cittadini

Il 5G è una tecnologia che apre a nuove prospettive e opportunità, soprattutto in termini di sviluppo e riduzione delle disuguaglianze, ma allo stesso tempo genera ancora alcune diffidenze e perplessità da parte dei cittadini che chiedono, quindi, informazioni corrette e autorevoli. È quanto emerge da un’indagine sul livello di conoscenza che gli italiani hanno della connessione 5G, realizzata dalle Associazioni dei consumatori (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Udicon) con il sostegno non condizionante di WINDTRE e presentata oggi a Roma presso l’Associazione Civita.

Una tecnologia ancora poco diffusa, soprattutto tra gli anziani

Solo il 21,4% dei rispondenti utilizza al momento una connessione mobile 5G. Anche se non emergono differenze significative tra le classi di età, si nota un maggior utilizzo della connessione nei più giovani, nei soggetti con un titolo di studio più elevato e nei nuclei familiari che comprendono minori.


La classe d’età che non appartiene alle generazioni dei “nativi digitali” (44-58) ha un approccio ambivalente verso la tecnologia. Da un lato, vuole acquisire familiarità con l’innovazione rappresentata dal 5G, dall’altro rimane prudente sulle conseguenze e gli ipotetici effetti dannosi che lo sviluppo di questa tecnologia potrebbe comportare per la salute. Il 54% di chi non utilizza il 5G dichiara di non avere ancora un cellulare idoneo, mentre il 18% non ne conosce i vantaggi o non è interessato a conoscerli, disinteresse maggiormente diffuso nelle aree del Nord Italia. Il 32,5% dei rispondenti che non usa ancora il 5G dichiara di non essere intenzionato a passare al nuovo sistema, mentre il 49,5% afferma che lo farà nel lungo periodo, con l’obiettivo di acquisire maggiori informazioni e verificare gli sviluppi futuri della tecnologia. Si evidenzia, infine, che il 44,6% di chi attualmente non utilizza il 5G non sa se tale tecnologia sia disponibile o meno nella propria città. In particolare, la percentuale più elevata di risposte negative è registrata al Sud (24%).

La ricerca di una informazione corretta e una diffidenza maturata a causa delle false informazioni

La maggior parte delle persone intervistate non ha conoscenze specifiche sulla tecnologia e sui dispositivi 5G. Oltre la metà (56%) ne ha infatti una conoscenza minima o nulla: maggiore è la fascia d’età, minore è la conoscenza. La principale fonte di informazione per gli italiani sembrerebbe essere rappresentata dagli articoli di approfondimento (42%) e dai canali social (32,5%). Il dato però cambia se si tiene conto del livello di conoscenza che si ha dell’argomento: nei casi in cui è di livello medio/alto, le principali fonti di informazioni sono gli articoli di approfondimento (circa 60%). Diversamente, chi invece ha una conoscenza minima o nulla, indica come fonte principale il passaparola di amici e conoscenti (36%), la TV (35%) e i canali social (30%). Ecco perché tra l’82,5% dei rispondenti si evidenzia la necessità di ricevere informazioni più concrete, affidabili e dettagliate sul 5G, soprattutto in relazione alla salute, alla cyber security e alla privacy. Inoltre, circa il 60% ritiene che tali informazioni dovrebbero provenire dalle Associazioni dei consumatori.

La diffusione del 5G presenta perciò diverse sfide, come garantire la sicurezza informatica e rispettare i diritti dei consumatori. In particolare, gli utenti credono che la tecnologia 5G avrà un impatto positivo su molti settori economici e potrebbe stimolare la nascita di nuove applicazioni e un avanzamento dei processi produttivi e dei servizi verso gli utenti finali. Solo il 14% degli intervistati si dichiara preoccupato per i possibili effetti sulla salute anche se, più in generale, il 32% dei rispondenti dichiara di condividere almeno una delle false informazioni che nel corso degli anni hanno trovato diffusione su alcuni canali di comunicazione.

Tra i vantaggi: sviluppo, miglioramento dei servizi e riduzione delle disuguaglianze

Il 70% dei rispondenti ritiene la diffusione del 5G utile o importante, in misura maggiore per chi ha un titolo di studio più alto e per chi abita al Sud e nelle Isole. Gli esiti dell’indagine mostrano che i consumatori riconoscono i potenziali vantaggi che potrebbe comportare la diffusione del 5G. Tra questi, gli intervistati indicano principalmente il miglioramento delle performance delle comunicazioni telefoniche e delle connessioni internet (79,6%), lo sviluppo di innovazioni tecnologiche (50,9%) in termini di robotica e di organizzazione delle città verso il modello Smart City. Inoltre, gli utenti credono che possa determinare progressi in altri settori, come la formazione, la sanità, l’economia e i trasporti. Per il 58% dei rispondenti lo sviluppo del 5G e dei servizi associati rappresenta un’opportunità in termini di riduzione delle disuguaglianze sociali. Aspettativa condivisa soprattutto dai più giovani e dai cittadini del Sud e delle Isole.

In conclusione, i consumatori sono interessati a questa tecnologia e riconoscono i potenziali vantaggi che potrebbe offrire. Per promuoverne la diffusione, sarà importante fornire informazioni più dettagliate ed esaurienti sulla tecnologia e sulle sue caratteristiche per tranquillizzare gli utenti, soddisfare le loro esigenze e tutelare i loro diritti di consumatori.

Alla presentazione hanno preso parte le AACC che hanno realizzato l’indagine (Adiconsum, Adoc, Altroconsumo, Cittadinanzattiva, Federconsumatori e Udicon) che ne hanno discusso con: Mario Frullone, Direttore Scientifico Fondazione Ugo Bordoni, Alessandro Polichetti, Centro Nazionale per la Protezione dalle Radiazioni e Fisica Computazionale – Istituto Superiore di Sanità, Giovanni Santella, Vice Segretario generale, Autorità per le garanzie nelle comunicazioni

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