AgCom risponde alla Commissione Europea sulla riduzione dei prezzi dei servizi di accesso alla rete fissa

di Redazione

Agcom, la nuova sede di RomaCon un comunicato di lunedì scorso l’AGCOM prende atto dei dubbi espressi dalla Commissione europea in ordine alla recente notifica delle misure concernenti alcuni aspetti tecnici e le condizioni economiche per il 2013 dei servizi di accesso disaggregato all’ingrosso alle reti e sottoreti in rame ed ai servizi di colocazione (mercato 4), nonché dei servizi bitstream su rete in rame (mercato 5).

L’Autorità si riserva di rispondere puntualmente ai rilievi sollevati dalla Commissione a valle di una più attenta valutazione del testo inviato e sottolinea preliminarmente come i rilievi mossi riguardino prevalentemente aspetti procedurali, senza di fatto incidere sugli aspetti sostanziali delle proposte.

I provvedimenti di Agcom, che riguardano i servizi di accesso alla rete in rame (e non alla fibra) maturano, infatti, all’interno di specifiche condizioni e rilevazioni verificatesi nel mercato nazionale negli ultimi due anni, condizioni statiche che solo marginalmente impattano sulla pianificazione di futuri investimenti.

L’AGCOM è pronta a collaborare con la Commissione e con il BEREC, nell’ambito della Fase II (1), fornendo tutti i necessari chiarimenti ed auspicando una rapida ed efficace soluzione del caso. In merito ai profili procedurali richiamati l’Autorità ritiene di aver fornito a più riprese i chiarimenti necessari a fugare i dubbi esposti oggi dalla Commissione ed è in ogni caso disponibile a fornire ulteriori dettagli. In tal modo, confida di potere concludere il procedimento con la fissazione dei prezzi dei servizi di accesso 2013 entro il corrente anno. Per quanto riguarda gli aspetti di merito, l’Autorità intende comunque ribadire la propria convinzione sulla validità delle soluzioni proposte e sulla solidità delle sottostanti argomentazioni.

In particolare, la proposta riduzione dei prezzi dei servizi di accesso alla rete fissa scaturisce dall’applicazione, da parte dell’Autorità, di meccanismi regolamentari già previsti da proprie precedenti delibere (puntualmente sottoposte ed approvate a suo tempo dalla Commissione) che hanno condotto ad una sensibile riduzione dei costi di manutenzione di Telecom Italia.

(1) La c.d. “Fase II” costituisce un dispositivo previsto dal quadro normativo europeo di settore ed ordinariamente applicato al fine di sviluppare un confronto tra Autorità Nazionali, Commissione e BEREC nell’ottica dell’armonizzazione regolamentare. La Commissione utilizza frequentemente tale strumento; a meno di due anni dalla piena operatività della nuova procedura, sono stati infatti aperti 28 casi di Fase, di cui ben 6 negli ulti tre mesi.

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