Bollette a 28 giorni, il Consiglio di Stato dà (ancora) torto alle compagnie telefoniche

di Redazione

Con una nuova sentenza emessa ieri, il Consiglio di Stato rigetta ancora una volta le richieste delle compagnie telefoniche di non rimborsare gli utenti per l’illecita pratica delle bollette a 28 giorni. Ne dà notizia il Codacons, che si era costituito in giudizio per contestare le assurde richieste degli operatori telefonici.

La VI sezione del Consiglio di Stato si è espressa ieri sul ricorso promosso da Wind Tre Spa in cui si chiedeva la revocazione della sentenza n.1368 del 2020 con la quale lo stesso Consiglio di Stato aveva respinto l’appello contro la decisione del Tar Lazio di non annullare la delibera n. 497 del 2017 dell’Agcom.
La delibera in questione – spiega il Codacons – sanzionava il mancato rispetto da parte delle compagnie telefoniche delle decisioni della stessa Autorità in tema di fatturazione mensile per la telefonia fissa.

Per i giudici di Palazzo Spada (Presidente Sergio Santoro, Rel. Giovanni Orsini) le richieste degli operatori telefonici sono da rigettare, in quanto “Non si ravvisa nell’impianto della sentenza alcun elemento da cui far discendere l’errore revocatorio. […] il giudice di appello ha opportunamente precisato il pregiudizio che la fatturazione quadrimestrale aveva causato agli utenti perché, diversamente da quanto sembra ritenere la ricorrente, vi è uno stretto collegamento tra tale pregiudizio (vale a dire aver introdotto un incremento tariffario dissimulato) e il suo protrarsi oltre il 23 febbraio 2017, che è alla base degli “storni”[…]


Anche il secondo motivo non appare fondato. La sentenza n. 1368, infatti, affronta espressamente le censure concernenti il difetto di contraddittorio e le respinge motivatamente. Né si può sostenere che le affermazioni contenute nella sentenza abbiano tralasciato di considerare che le interlocuzioni svoltesi nel procedimento che avrebbe portato alla delibera n. 121 non avessero riguardato – secondo la prospettazione della ricorrente – le misure successivamente disposte dalle delibere nn. 497 e 115”.

Il Consiglio di Stato, nel rigettare il ricorso di Wind Tre spa, ha inoltre condannato la società a risarcire il Codacons e l’Associazione degli Utenti per i Diritti Telefonici con 10mila euro.

“Si tratta dell’ennesima sentenza che conferma l’obbligo in capo alle compagnie telefoniche di risarcire con circa 350 milioni di euro 12 milioni di utenti della telefonia danneggiati dalla pratica illegale delle bollette a 28 giorni – afferma il presidente Carlo Rienzi – Ora l’Agcom deve intervenire per sanzionare nuovamente il mancato rispetto delle disposizioni da parte delle società, e se tutti i clienti coinvolti nella vicenda non saranno rimborsati in modo automatico, avvieremo le dovute procedure di pignoramento presso le sedi dei gestori telefonici”.

Comunicato stampa