Spagna, approvata dalla Commissione Europea la Joint Venture tra Orange e MásMóvil

di Redazione

La Commissione Europea ha dato il via libera, nel quadro del Regolamento UE sulle EU Merger Regulation alla proposta di creare una joint venture tra Orange e MásMóvil. Tuttavia, l’approvazione è subordinata al totale rispetto di un pacchetto di impegni offerto da Orange e MásMóvil.

La decisione odierna segue un’approfondita indagine sulla transazione.

Capire il perché è facile: Orange è un operatore di rete mobile, mentre MásMóvil è un operatore di rete mobile “ibrido” (definizione della Commissione, ndr) che non copre tutto il territorio nazionale visto che – nelle zone dove non ha il proprio segnale – va in roaming nazionale proprio sulla rete arancione. Per gli amici italiani i richiami alla fusione tra WIND e 3 Italia sono chiari.

Detto questo, nel mercato spagnolo, perano anche altri due operatori di rete mobile, Telefónica e Vodafone, oltre a diversi operatori virtuali di rete mobile (‘MVNO’) che utilizzano l’infrastruttura degli operatori di rete mobile per offrire servizi mobili al dettaglio ai consumatori. Tra questi Digi – presente anche in Italia, ndr – è il più grande MVNO in Spagna.

L’indagine della Commissione

Durante la sua approfondita indagine, la Commissione ha raccolto ampie informazioni e ricevuto feedback dai cosiddetti stakeholder.

La Commissione temeva che la transazione, almeno come inizialmente notificata, avrebbe potuto limitare la concorrenza nel mercato.

In particolare, la Commissione ha riscontrato che:

  • La transazione creerà l’operatore più grande per numero di clienti in Spagna, con un aumento significativo della quota di mercato in tutti i mercati al dettaglio rilevanti.
  • Orange e MásMóvil sono concorrenti diretti per la fornitura di servizi mobili e internet fisso. MásMóvil ha offerte molto competitive ed è cresciuta costantemente nel corso degli anni tanto che i suoi brand, Yoigo e MásMóvil, hanno attirato un numero significativo di clienti Orange in Spagna.
  • La transazione avrebbe potuto portare ad aumenti significativi dei prezzi per i consumatori in Spagna, ben oltre il 10%.
  • Eventuali efficienze che la transazione avrebbe potuto creare, come risparmi di costi o estensione incrementale della rete 5G o in fibra, non avrebbero compensato gli effetti  anticoncorrenziali della transazione.

Le Soluzioni

Per affrontare le preoccupazioni della Commissione sulla concorrenza, Orange e MásMóvil si sono impegnate a:

  • Cedere lo spettro detenuto da MásMóvil a Digi su tre bande di frequenza, due bande a frequenza media (1.800 MHz e 2.100 MHz) e una banda ad alta frequenza (3.5 GHz). Lo spettro mobile ceduto consentirà a Digi di costruire la propria rete mobile e di esercitare una forte pressione competitiva sulla joint venture;
  • Stipulare un accordo di roaming nazionale facoltativo, che Digi può decidere di utilizzare o meno.
    La possibilità di utilizzare la rete della joint venture completerà la rete di Digi, che inizierà a essere implementata con l’uso dello spettro ceduto. Questa opzione è fondamentale dato che, come la rete mobile attuale di MásMóvil, la futura rete mobile di Digi probabilmente non coprirà l’intera Spagna. Poiché l’accordo di roaming nazionale è facoltativo, Digi sarà libero di rimanere con il suo attuale fornitore all’ingrosso (Telefónica) o scegliere un altro operatore di rete mobile in Spagna (ossia la nuova joint venture o Vodafone).

La Commissione ha quindi concluso che la transazione proposta, così come modificata dagli impegni delle parti in causa, non solleverà più preoccupazioni sulla concorrenza.
La decisione pertanto è condizionata solo al pieno rispetto degli impegni: un trustee indipendente ne monitorerà l’attuazione.

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