Open Fiber, ampliato il project financing a supporto del nuovo piano industriale

di Andrea Trapani

La linea di finanziamento è la più grande operazione di finanza strutturata finalizzata allo sviluppo di una rete d’accesso in fibra ottica in Europa. 

Cresce la rete di Open Fiber e cresce il progetto finanziario di Open Fiber al servizio del nuovo Piano industriale approvato dalla Società a maggio.

Dopo aver già cablato, con una rete in fibra ottica, 9 milioni di Unità Immobiliari su circa 20 milioni a fine piano, il nuovo Piano Industriale messo in campo dalla società nel mese di maggio poggia su 3 obiettivi principali: accelerare la copertura delle aree in Digital Divide, portare la rete interamente in fibra ottica in alcuni importanti distretti industriali (aree grigie), arricchire il portafoglio dei servizi sviluppando soluzioni innovative di edge computing e connettività per il segmento delle imprese.

L’azienda ha definito, in un tempo record, con un pool di Banche internazionali di primaria importanza, BNP Paribas, SociétéGénérale e UniCredit – i termini per l’incremento dell’importo del project financing siglato nel 2018 per ulteriori 675 milioni di euro.

Il valore del finanziamento salirà così da 3,5 miliardi a 4,145 miliardi di euro complessivi. L’operazione deve ora passare al vaglio degli altri istituti finanziatori della società per l’implementazione operativa dell’accordo. Si tratta della più grande operazione di finanza strutturata attualmente in corso per lo sviluppo di una rete in fibra ottica in Europa e una conferma della fiducia e del supporto che gli investitori ripongono nel progetto infrastrutturale di Open Fiber. Resta invariata la durata dell’operazione che si dispiega su un arco temporale di 7 anni, cioè fino al 2025 considerando l’avvio nel 2018.

Il nuovo project financing va a supporto – assieme al rafforzamento patrimoniale già approvato dai soci (Cdp Equity ed Enel) fino a 450 milioni di euro incrementali – dello sviluppo del nuovo piano industriale varato da Open Fiber. Un piano che nella sua interezza, investimento pubblico e privato, arriva così a valere oltre 7 miliardi di euro (di cui oltre 3 miliardi già realizzati) e prevede di connettere circa 20 milioni di unità immobiliari nel Paese sia nelle aree urbane (aree nere), sia nei centri più isolati e di minori dimensioni (aree bianche) e appunto nelle aree grigie, tipicamente distretti industriali e periferie delle città, contribuendo in maniera significativa a colmare il divario digitale del Paese.

Un aspetto importante, intrinseco al DNA di Open Fiber, riguarda la sostenibilità del progetto. Oltre all’incremento della linea di credito è stata, infatti, prevista la possibilità di rendere l’operazione Green dal 2021, secondo i principi di sostenibilità internazionali ESG (Environmental Social and Governance) sulla base dei principali obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dalle Nazioni Unite. Sono tre i principali driver di sviluppo sostenibile connaturati al progetto: efficienza energetica (in termini di emissioni CO2 la rete OF è più efficiente di quella in rame e inoltre utilizza perlopiù infrastrutture di posa esistenti), innovazione e digitale (la rete OF persegue l’obiettivo di abbattere il divario digitale, soprattutto nelle aree C e D) e  impatto sociale (OF nello sviluppo della rete a livello nazionale si impegna a garantire punti di accesso a strutture pubbliche come scuole, ospedali, ecc.).

“È motivo di grande soddisfazione vedere come il mercato, riconosca il valore del progetto e Open Fiber”, ha dichiarato Elisabetta Ripa, Amministratore Delegato di Open Fiber. “L’ampliamento del finanziamento, unitamente all’apporto di capitale sottoscritto recentemente dagli azionisti, a supporto del nuovo Piano Industriale della Società, è l’evidenza concreta dell’apprezzamento da parte dei nostri stakeholder dei progressi conseguiti nella realizzazione di una infrastruttura moderna interamente in fibra e degli investimenti realizzati per generare valore condiviso per tutto il paese”  

“Il riscontro delle banche organizzatrici – continua Mario Rossetti CFO – è una ulteriore conferma di come il modello di rete di accesso neutrale, aperta a tutti gli operatori, sia quello prediletto non solo dagli operatori nostri clienti ma anche dagli investitori finanziari e dai fondi infrastrutturali”.

Il progetto di ampliamento del finanziamento è stato approntato tra Open Fiber e le banche in tempi molto brevi nei mesi tra maggio e agosto, cioè in piena emergenza Covid-19. Gli incontri di negoziazione si sono svolti in video conferenza, segno della grande determinazione e competenza del team dedicato a questo progetto.

Il pool di banche commerciali aderenti al project financing dal 2018 è composto da BNP Paribas, Société Générale e UniCredit, in qualità di Underwriter, Global coordinator, Global Bookrunners e Initial Mandated Lead Arrangers, Cassa depositi e prestiti, la Banca Europea per gli Investimenti, nonché – tra gli istituti italiani – da Banca IMI, Banco BPM, MPS Capital Services e UBI Banca – tra quelli internazionali – da Credit Agricole, ING, Caixa Bank, MUFG Bank, Natwest e Banco Santander, in qualità di Finanziatori. Unicredit svolge inoltre il ruolo di Agente.

Il closing dell’operazione è previsto entro il mese di ottobre, subordinatamente alla firma della documentazione aggiornata da parte degli istituti finanziatori e al soddisfacimento delle usuali condizioni sospensive per questo genere di operazioni.

Gli advisor legali dell’operazione sono stati White & Case, per conto della Società, Gianni, Origoni, Grippo, Cappelli & Partners, per conto delle banche. Arthur D. Little è l’advisor tecnico e di mercato delle banche.

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